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Cronaca

Corpo trovato nel Naviglio di Ivrea: si indaga sulla scomparsa di Orazio Cena

Il cadavere rinvenuto a San Germano Vercellese potrebbe appartenere al 54enne sparito a giugno. Autopsia decisiva per chiarire le cause

Corpo trovato nel Naviglio di Ivrea: si indaga sulla scomparsa di Orazio Cena

Corpo trovato nel Naviglio di Ivrea: si indaga sulla scomparsa di Orazio Cena (immagine di repertorio)

Un corpo senza vita è stato rinvenuto mercoledì 9 luglio nelle acque del Naviglio di Ivrea, nel territorio comunale di San Germano Vercellese, in prossimità della confluenza con il Canale Cavour. L’identità non è ancora stata ufficialmente confermata, ma tutti gli indizi portano a Orazio Cena, 54 anni, residente nella frazione Mosche di Chivasso, di cui non si avevano più notizie dal 15 giugno scorso.

La scomparsa di Cena era stata denunciata il giorno successivo, lunedì 16 giugno, e fin dalle prime ore le ricerche si erano concentrate lungo i corsi d’acqua della zona, dopo che la sua auto era stata ritrovata nei pressi della Dora Baltea, nel territorio comunale di Villareggia. Un dettaglio, questo, che aveva fin da subito orientato le operazioni verso l’ipotesi di un allontanamento legato ai corsi fluviali.

Le ricerche, coordinate dalla Prefettura, hanno coinvolto un imponente dispositivo: vigili del fuoco dei distaccamenti Torino Centrale e Torino Stura, carabinieri, Croce Rossa, squadre di volontari locali, droni SAPR e l’Unità di Comando Locale (UCL). Nonostante le numerose perlustrazioni a terra e in acqua, rese particolarmente difficili dalla fitta vegetazione e dalle correnti variabili, per settimane non si era giunti ad alcun esito.

Soltanto nella mattinata di ieri, mercoledì 9 luglio, è stato avvistato e recuperato un cadavere in avanzato stato di decomposizione. Ora il corpo si trova a disposizione dell’autorità giudiziaria per gli accertamenti medico-legali.

Le procedure di identificazione formale sono in corso: verranno effettuati rilievi dattiloscopici e comparazioni genetiche per determinare con certezza l’identità. Parallelamente, la Procura sta valutando l’apertura di un fascicolo: le cause della morte non sono al momento note, e non si escludono né l’incidente né il gesto volontario. Solo l’autopsia potrà fornire una risposta definitiva.

La comunità di Chivasso resta con il fiato sospeso, in attesa della conferma ufficiale. E se il corpo dovesse davvero appartenere a Orazio Cena, si chiuderebbe un mese di angoscia, ma si aprirebbero inevitabilmente nuove domande su cosa sia accaduto in quelle ore di giugno lungo i canali del vercellese.

Immagine di repertorio

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