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Cronaca

Esplosione in via Nizza, rimandato l'interrogatorio di Zippo. Cresce la rabbia dei cittadini

Il 40enne piantonato al CTO è accusato di aver causato l’esplosione che ha ucciso Jacopo Peretti. Le prove lo inchiodano. Ora dovrà parlare, ma non prima di domani

Esplosione in via Nizza, rimandato l'interrogatorio di Zippo. Cresce la rabbia

Esplosione in via Nizza, rimandato l'interrogatorio di Zippo. Cresce la rabbia

È slittato a domani, giovedì 10 luglio, l’interrogatorio di garanzia di Giovanni Zippo, la guardia giurata 40enne arrestata per l’esplosione in via Nizza 389, a Torino, che ha causato la morte di Jacopo Peretti, 35 anni, e il ferimento di cinque persone. L’interrogatorio era inizialmente previsto per oggi, ma è stato rinviato per motivi sanitari: Zippo è infatti ancora ricoverato al CTO, nel reparto grandi ustionati, dove è piantonato, e i medici hanno comunicato che non era in grado di sostenere l’interrogatorio, dovendo essere sottoposto a un intervento chirurgico in anestesia generale. La giudice Benedetta Mastri ha preso atto dell’impedimento e ha disposto il rinvio a domani.

L’interrogatorio si svolgerà presumibilmente in ospedale, con la presenza del suo difensore, l’avvocato Basilio Foti. Zippo è accusato di aver volontariamente provocato l’esplosione dell’appartamento al quinto piano dove viveva la sua ex compagna, approfittando della sua assenza. Una vendetta premeditata, maturata nell’ossessione e nel rifiuto, che ha però ucciso un innocente: Jacopo Peretti, imprenditore di Mazzè, morto nel sonno nell’appartamento sottostante.

Le indagini della squadra mobile e della pm Chiara Canepa hanno escluso fin da subito l’ipotesi di una fuga accidentale di gas. I vigili del fuoco, tra le macerie, hanno individuato un innesco doloso, mentre le telecamere di sorveglianza hanno mostrato Zippo entrare più volte nella casa nei giorni precedenti, approfittando dell’assenza della proprietaria. Ulteriori elementi a carico sono emersi dalle testimonianze dei colleghi di lavoro e dei familiari, oltre alla presenza di ustioni che l’uomo avrebbe cercato di medicare in ospedale prima di dileguarsi.

L’arresto è arrivato al termine di un’indagine rapidissima, culminata nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dalla giudice Ombretta Vanini. Zippo, secondo l’impianto accusatorio, non voleva uccidere la donna, ma distruggere la sua casa per vendetta. Ha invece provocato una tragedia irreparabile.

Nel frattempo, i social sono stati travolti dalla rabbia: decine, centinaia di messaggi carichi di indignazione, scritti da amici di Jacopo, cittadini, sconosciuti. Lo definiscono “schifoso”, “senza dignità”, “spregevole”, e qualcuno invoca anche giustizia carceraria.

Un dolore che si è fatto voce anche attraverso la madre di Jacopo, Marzia Grua, rappresentata dall’avvocato Lorenzo Bianco, che ha parlato di una vicenda segnata da ossessione, rifiuto e violenza, e ha voluto lanciare un messaggio chiaro: "Nessuno ha il diritto di togliere la libertà o la vita a un’altra persona. La violenza non è amore".

Domani, al CTO, Zippo sarà finalmente chiamato a parlare. Per ora, però, parlano i fatti, e soprattutto il vuoto lasciato da una morte assurda e senza senso.

AGGIORNAMENTO ORE 17:50:

L'interrogatorio è stato ulteriormente rimandato. È stato ora riprogrammato per venerdì 11 luglio.

L'esplosione

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