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Cronaca

Pestato un agente in carcere a Torino: è il 30esimo caso nel 2025

L'Osapp denuncia: “Polizia penitenziaria lasciata sola e senza tutele”

Pestato un agente in carcere a Torino: è il 30esimo caso nel 2025

Pestato un agente in carcere a Torino: è il 30esimo caso nel 2025 (immagine d'archivio)

Un’altra aggressione violenta dentro il carcere Lorusso e Cutugno di Torino. Un altro agente colpito a calci e pugni al volto, questa volta da un detenuto italiano che, secondo le prime ricostruzioni, avrebbe attaccato senza alcun motivo apparente. L’uomo della polizia penitenziaria è stato soccorso dal 118 e portato all’ospedale Maria Vittoria. È stato dimesso con una prognosi di sette giorni, ma a preoccupare non è solo il bollettino medico, quanto l'escalation ormai fuori controllo.

A denunciare l’accaduto è l’Osapp, il sindacato autonomo della polizia penitenziaria, che parla senza mezzi termini di “fallimento politico e gestionale dell’amministrazione penitenziaria”. Il segretario generale Leo Benedusi usa parole durissime: “Siamo alla totale deriva. Non è più possibile assistere inermi a questa escalation di violenza, mentre il personale delle carceri è senza strumenti, senza organici e senza risposte”.

Secondo i dati forniti dallo stesso sindacato, con quest’ultimo episodio salgono a 30 gli agenti aggrediti nel 2025, in 21 episodi distinti, solo nel carcere torinese. Una media allarmante, un'aggressione ogni settimana. Eppure, come sottolinea Benedusi, il dibattito pubblico si concentra solo sul sovraffollamento e sui suicidi in cella, ignorando completamente la violenza quotidiana che subisce chi lavora tra le mura.

Nessuno racconta del dilagante strapotere in carcere delle frange più violente e pericolose della popolazione detenuta, a cui lo Stato contrappone uno sparuto gruppo di individui in uniforme, completamente abbandonati dalla propria inerme e inadeguata amministrazione centrale”, conclude il sindacalista.

Nel frattempo, il carcere Lorusso e Cutugno continua a essere uno dei simboli della crisi del sistema penitenziario italiano, con un personale sotto organico, una popolazione detenuta oltre i limiti di capienza e, soprattutto, un clima che peggiora di settimana in settimana.

“Luogo dell’ennesima aggressione ad un poliziotto in servizio è stata la Casa circondariale di Torino”, denuncia Vicente Santilli, segretario per il Piemonte del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. “Nella giornata di ieri, un detenuto con problemi psichiatrici, noto per aver creato nelle settimane precedenti diversi disordini presso altri Padiglioni, una volta dimesso dalla VII Padiglione A collocato nel medesimo Reparto al primo piano, intorno alle ore 18,00, per futili motivi ed approfittando delle attività lavorative (somministrazione vitto) ha aggredito inizialmente un poliziotto con calci e pugni per poi uscire dalla Sezione forzando più cancelli ma subito dopo bloccato da altri agenti”, ricostruisce infine il sindacalista.

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