Cerca

Cronaca

Presa a calci dal padrone, bassotta di 12 anni lotta per sopravvivere

Denunciato per maltrattamenti: uomo violento rischia la pena massima mentre la sua cagnolina, vittima indifesa, lotta per sopravvivere grazie all'intervento dei vicini di casa.

Presa a calci dal padrone

Presa a calci dal padrone, bassotta di 12 anni lotta per sopravvivere (foto archivio)

Una violenza inaudita, consumata tra le pareti di una casa in una tranquilla zona residenziale del comune toscano di Bagno a Ripoli, ha rischiato di trasformarsi in tragedia. Un uomo di poco più di trent’anni è stato denunciato per maltrattamenti dopo aver ripetutamente preso a calci la sua cagnolina, un bassotto femmina di 12 anni, ridotta in condizioni gravissime. A dare l’allarme sono stati i vicini di casa, svegliati giovedì mattina da urla e rumori inquietanti provenienti dall’appartamento dell’aggressore.

I carabinieri sono intervenuti intorno alle sei e mezza, trovando la scena che nessuno vorrebbe mai vedere: la cagnolina immobile, tremante, con evidenti ferite, e l’uomo in forte stato di alterazione psico-fisica. È stato immediatamente richiesto l’intervento del 118, che ha trasportato l’aggressore all’ospedale Santa Maria Annunziata per accertamenti medici. Le sue condizioni non sono state rese note, ma non sarebbe in pericolo di vita.

La bassotta, invece, è stata affidata ai volontari dell’ENPA di San Giovanni Valdarno, che l’hanno portata d’urgenza in una clinica veterinaria. Secondo i primi bollettini, le condizioni dell’animale sono critiche: fatica a respirare, non riesce ad alimentarsi in modo autonomo e rimane in stato di shock profondo. "Quando l’abbiamo presa in carico, era già molto compromessa", hanno dichiarato i volontari. Ora è sotto stretta osservazione, e la prognosi resta riservata.

A rendere ancora più drammatico il contesto è il fatto che l’episodio sia avvenuto a pochissimi giorni dall’entrata in vigore della nuova legge sul maltrattamento animale, fortemente voluta da Michela Vittoria Brambilla. Una riforma attesa da vent’anni, che riconosce gli animali come soggetti di diritto, in linea con le indicazioni europee. La norma prevede pene più severe per chi si rende responsabile di atti violenti: fino a 4 anni di carcere e multe fino a 60mila euro.

Nel caso specifico, i carabinieri stanno completando l’informativa da trasmettere alla Procura, che valuterà se procedere anche con una misura cautelare nei confronti dell’uomo. Nel frattempo, la vicenda ha scosso profondamente l’intera comunità. In molti, dopo aver saputo dell’accaduto, si sono detti indignati e sconvolti, chiedendo giustizia per un gesto che definire disumano è poco.

La cagnolina, compagna di una vita, anziana e indifesa, ha subito un’aggressione brutale, senza alcuna giustificazione. La sua unica colpa? Essere fragile. Se oggi è ancora viva lo si deve solo alla prontezza dei vicini, che non hanno girato la testa dall’altra parte, e all’intervento tempestivo delle forze dell’ordine.

Episodi come questo dimostrano quanto sia urgente e necessario un cambiamento culturale, oltre che normativo. La legge Brambilla rappresenta un primo passo, ma sarà la sua applicazione concreta a fare la differenza. Intanto, mentre un uomo dovrà rispondere delle sue azioni davanti alla giustizia, una piccola creatura continua a lottare per la vita, in una clinica dove, finalmente, qualcuno si prende cura di lei.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori