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Cronaca

Bomba davanti alla Banca d'Asti a Ciriè: in azione gli artificieri

Gli artificieri sono in azione per disattivare l'innesco dell'ordigno

Foto di repertorio

Foto di repertorio

Stavolta è andata a vuoto. Ma il piano era chiaro: far esplodere il bancomat e arraffare il contante. Solo che qualcosa è andato storto.

Nella notte tra domenica 6 e lunedì 7 luglio, ignoti hanno tentato un assalto alla filiale della Banca di Asti in via Trivero, nella zona commerciale di Cirié 2000. A dare l’allarme sono stati alcuni passanti, che hanno notato un oggetto sospetto infilato nello sportello bancomat. 

Era la “marmotta”, ovvero un ordigno artigianale utilizzato per scardinare gli sportelli automatici. Ma la bomba non è esplosa. Si è innescato, sì, ma non ha prodotto alcuna deflagrazione. E così il colpo è fallito: nessun danno, nessun furto, solo paura e una zona intera messa in sicurezza.

Sul posto sono intervenuti in pochi minuti i carabinieri della stazione di Cirié, seguiti dagli artificieri dell’Arma, che hanno lavorato a lungo per disinnescare l’esplosivo e mettere in sicurezza l’area. Via Trivero è stata completamente evacuata, insieme alla piazza e ai negozi del polo commerciale poi riaperti quando la situazione è tornata sotto controllo.

Gli inquirenti non escludono un collegamento con gli episodi precedenti, riconducibili a bande specializzate in assalti a sportelli bancomat, attive in tutto il Canavese. Per ora, nessun arresto. Ma l’episodio ha scosso la città: Cirié si risveglia con un allarme sicurezza e con la consapevolezza che l’ordigno, stavolta, non ha fatto danni solo per un caso fortuito.

L’ordigno, definito rudimentale ma potenzialmente pericoloso, è stato rimosso e sarà ora analizzato nei laboratori specializzati. Gli investigatori parlano di un tentativo di assalto mirato, ma eseguito con un dispositivo non perfettamente funzionante. Il bancomat, infatti, non è saltato e non è stato asportato nulla.

Non è la prima volta che episodi del genere si verificano nella zona. Un anno fa, fu presa di mira la Banca del Piemonte: in quel caso la marmotta esplose causando ingenti danni. 

Due anni fa, invece, era toccato all’ufficio postale di San Mauro, e poco prima a Villanova Canavese. Tutti casi simili, con lo stesso modus operandi.

L’episodio di oggi, però, si distingue per l’assenza totale di esplosione: il congegno si è innescato, ma non ha funzionato. Resta da capire se per errore tecnico, per un difetto dell’innesco o per un intervento esterno.

Le indagini sono già partite. I carabinieri stanno acquisendo i filmati delle telecamere presenti in zona e raccogliendo testimonianze. 


***IN AGGIORNAMENTO***

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