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Cronaca

Non è stata una fuga di gas: la Procura di Torino indaga per atto doloso nell'esplosione di via Nizza

Nell'esplosione ha perso la vita Jacopo Peretti, 35 anni originario di Mazzè

Jacopo Peretti, 35 anni originario di Mazzè

Jacopo Peretti, 35 anni, di Mazzè

Non è stata una fuga di gas. Non un incidente, non una tragica fatalità.
L’esplosione che nella notte tra il 29 e il 30 giugno ha devastato il palazzo di via Nizza 389, a Torino, potrebbe essere stata voluta, cercata, innescata. A dirlo ora è la Procura, che ha cambiato rotta abbandonando la pista accidentale e ipotizzando un atto doloso. Gli investigatori della squadra mobile tengono il massimo riserbo, ma un dettaglio riemerge tra le macerie: un innesco, forse un ordigno artigianale, che avrebbe dato il via all’inferno. Una settimana dopo, il bilancio è pesantissimo: una vittima, cinque feriti, quaranta sfollati. E un quartiere intero che ora ha paura.

La vittima ha un nome, un volto, una storia: Jacopo Peretti, 35 anni, canavesano di Mazzè, travolto dalle fiamme nel sonno, in quella mansarda dove inseguiva i suoi sogni.

Le indagini condotte dalla Procura di Torino, coordinate dal procuratore Giovanni Bombardieri e dal sostituto procuratore Chiara Canepa, hanno escluso l'ipotesi dell'incidente domestico. La Squadra Mobile di Torino è ora incaricata di approfondire le indagini per identificare i responsabili di questo gesto criminoso.

Nell'esplosione ha perso la vita Jacopo Peretti, 35 anni, originario di Mazzè. Peretti, che viveva da tempo a Torino, è stato trovato senza vita tra le macerie del suo appartamento al quinto piano dello stabile colpito. Secondo le ricostruzioni, dormiva nel suo letto quando l'esplosione ha devastato l'edificio, non lasciandogli scampo.

Jacopo Peretti era una persona riservata e determinata, molto stimata nel suo ambiente. Dopo il diploma al liceo scientifico Newton di Chivasso, aveva proseguito gli studi in Amministrazione, Finanza e Controllo presso la Scuola di Management ed Economia dell'Università di Torino. Lavorava per Jphonia, una società di consulenza nel settore energetico, e collaborava anche con una palestra, unendo le sue competenze professionali alla passione per lo sport. Chi lo conosceva lo descrive come una persona seria, affidabile e gentile, che aveva fatto dell'impegno la sua cifra quotidiana.

La comunità di Mazzè è profondamente scossa dalla notizia della sua scomparsa. Il sindaco del paese ha espresso cordoglio a nome dell'amministrazione e si è detto pronto a fornire supporto alla famiglia. Sui social, amici e conoscenti hanno lasciato messaggi di affetto e incredulità, ricordando Jacopo come una persona perbene, che non meritava una fine così tragica.

Le indagini proseguono per fare luce su quanto accaduto e per assicurare alla giustizia i responsabili di questo atto doloso. Nel frattempo, il dolore per la perdita di Jacopo Peretti si unisce alla preoccupazione per la sicurezza dei cittadini, in attesa di risposte e di giustizia.

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