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Cronaca
30 Giugno 2025 - 11:56
Via Nizza, c'è una vittima: ritrovato il corpo tra le macerie dell’esplosione a Torino
La tragedia di via Nizza si aggrava. A distanza di ore dall’esplosione che ha devastato un appartamento al sesto piano del civico 389, nel quartiere torinese di Lingotto, i vigili del fuoco hanno rinvenuto il corpo di una persona deceduta tra le macerie di una delle unità immobiliari coinvolte nel crollo.
La scoperta è avvenuta durante le operazioni di bonifica e messa in sicurezza dell’edificio, che proseguono senza sosta da domenica notte, quando – attorno alle 3.15 – un boato ha squarciato il silenzio della città, provocando l’incendio dell’attico, il crollo parziale del tetto e danni strutturali che hanno interessato più appartamenti.
In un primo momento, l’attenzione si era concentrata sul dodicenne gravemente ustionato, ora ricoverato in terapia intensiva al Regina Margherita con ustioni sul 30% del corpo, e sulla bambina di sei anni, in osservazione nello stesso ospedale. Tre adulti erano stati soccorsi e trasferiti al CTO, di cui due dimessi poche ore dopo.
Ma nelle ultime ore è arrivata la notizia che nessuno sperava di sentire: tra le macerie è stato rinvenuto un corpo. Si tratta con ogni probabilità di una persona residente nel piano coinvolto direttamente dalla deflagrazione, ma l’identificazione ufficiale non è stata ancora diffusa. Le operazioni di recupero sono state rese difficili dalla fragilità della struttura e dal rischio di nuovi cedimenti.
Il Comando provinciale dei Vigili del Fuoco ha confermato che il corpo è stato individuato in un’unità fortemente compromessa dall’esplosione e dalle fiamme. Gli investigatori della Polizia scientifica e i tecnici dell’Ufficio tecnico comunale sono al lavoro per ricostruire con precisione la dinamica dell’accaduto e verificare la presenza di impianti non a norma, eventuali fughe di gas o manomissioni.
In attesa delle verifiche definitive, la Procura di Torino ha aperto un fascicolo per accertare le cause dell’incidente e valutare eventuali responsabilità. La zona è ancora sotto sequestro e la fermata della metropolitana Tre Torri resta chiusa per motivi di sicurezza.
Intanto cresce la preoccupazione tra i residenti: decine di famiglie sono state evacuate e non sanno ancora quando potranno rientrare nelle proprie abitazioni. Alcuni alloggi sono stati dichiarati inagibili, altri dovranno essere sottoposti a perizie strutturali approfondite. Il Comune sta lavorando per trovare sistemazioni temporanee alle persone sfollate.
La notizia del ritrovamento del corpo ha gettato un’ombra ancora più cupa su una vicenda già drammatica. E restituisce in tutta la sua crudezza il rischio legato a impianti domestici vecchi o non controllati, soprattutto in edifici alti e abitati da numerose famiglie.
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