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Cronaca

Cocaina dal Pavese alle Regioni del Nord: noleggiavano auto di lusso per traffici settimanali da 30 chili

Indagini da film portano allo smantellamento di una rete di narcotrafficanti: scoperto traffico di 30 chili di cocaina a settimana tra Francia e Nord Italia

 Cocaina

Cocaina dal Pavese alle Regioni del Nord: noleggiavano auto di lusso per traffici settimanali da 30 chili

Un'auto lasciata di fretta a bordo strada, con un chilo di cocaina ancora all’interno. È da questa scena, quasi da film, che hanno preso il via le indagini che hanno permesso ai Carabinieri della stazione di Robbio Lomellina e della compagnia di Vigevano di sgominare un’organizzazione criminale dedita al traffico di stupefacenti.

L’inchiesta, battezzata “Boss-Rent”, ha portato all’arresto di cinque persone, quattro di origine nordafricana e un italiano, tutti domiciliati a Robbio, nel Pavese. Secondo gli investigatori, la banda era in grado di importare dalla Francia circa 30 chili di cocaina ogni settimana, gestendo un traffico su vasta scala che coinvolgeva diverse regioni del Nord Italia, in particolare Lombardia, Piemonte, Liguria, Toscana e Veneto.

La rete era ben strutturata, con una base logistica nel comune di Robbio, dove venivano coordinati gli acquisti, le consegne e lo smistamento delle partite di droga. Gli affari si muovevano su numeri da capogiro: la cocaina veniva acquistata all’ingrosso a 27 mila euro al chilo e rivenduta ai grossisti italiani a 34 mila. Ma il guadagno maggiore arrivava dal mercato al dettaglio, dove un chilo di polvere bianca poteva fruttare tra i 60 e i 100 mila euro, a seconda della purezza e della zona di spaccio.

Per non destare sospetti, i trafficanti utilizzavano esclusivamente auto di grossa cilindrata a noleggio, cambiandole ogni quindici giorni per non essere tracciati. I punti d’incontro con i fornitori francesi cambiavano continuamente: luoghi appartati, spesso in campagna o in zone boschive, dove avvenivano le consegne. Proprio in alcune di queste aree i militari hanno rinvenuto nascondigli scavati nel terreno, vere e proprie buche usate come depositi temporanei per la droga.

Durante l’operazione sono stati sequestrati 22 chili di cocaina, 71 mila euro in contanti, 5 mila franchi svizzeri, tre auto e numerosi telefoni cellulari, che ora saranno analizzati per ricostruire la rete di contatti e i flussi economici del gruppo. Le indagini, infatti, proseguono anche per accertare eventuali collegamenti con altri clan attivi in Italia e all’estero.

I militari non escludono che i cinque arrestati fossero parte di una rete più ampia, capace di gestire anche partite di hashish da un quintale per volta. La cocaina rappresentava però il fulcro del business: un traffico costante e lucrosissimo, che garantiva incassi settimanali a sei cifre.

Il comandante della compagnia di Vigevano ha sottolineato come la scelta di Robbio come base logistica non fosse casuale: un piccolo centro, apparentemente tranquillo, lontano dai riflettori, perfetto per passare inosservati. Tuttavia, i movimenti sospetti e l'episodio iniziale dell'auto abbandonata hanno acceso un campanello d’allarme.

Il nome dell’operazione, "Boss-Rent", richiama proprio il modello operativo della banda, che noleggiava auto di lusso come strumento di lavoro e copertura. È stato anche grazie al tracciamento dei noleggi che i carabinieri sono riusciti a incrociare dati, spostamenti e identità, ricostruendo l’organigramma del gruppo.

Il blitz, condotto con il supporto di reparti specializzati, ha messo fine a un traffico che, settimana dopo settimana, riforniva i mercati dello spaccio in mezza Italia. Un colpo importante alla criminalità organizzata che, come dimostra questo caso, continua ad agire anche nei piccoli centri, sfruttando le zone grigie tra città e campagna, lontano dalle grandi piazze urbane.

Mentre i cinque arrestati sono ora in custodia cautelare in attesa del processo, gli inquirenti stanno proseguendo con gli accertamenti su beni e conti riconducibili agli indagati, con l’obiettivo di ricostruire i guadagni e i canali finanziari usati per riciclare il denaro. Ma una cosa è certa: grazie a questa operazione, 30 chili di cocaina a settimana non arriveranno più nelle nostre città.

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