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Cronaca
27 Giugno 2025 - 09:39
Oasi di pace trasformata in base dello spaccio: bloccato 43enne nei boschi di Oropa
Un angolo di pace e spiritualità, trasformato in base logistica per lo spaccio di droga. È il paradosso che emerge dall’operazione portata a termine nei giorni scorsi dai Carabinieri della compagnia di Biella, che hanno individuato un bivacco nascosto nei boschi della valle di Oropa, non lontano dal celebre santuario, utilizzato come punto di riferimento per il traffico di sostanze stupefacenti. A finire nei guai è stato un 43enne marocchino, irregolare sul territorio italiano e domiciliato nel Milanese, denunciato per detenzione di droga a fini di spaccio.
L’inchiesta ha preso forma dopo numerose segnalazioni giunte da cittadini e escursionisti, insospettiti da movimenti insoliti nella boscaglia. La zona è frequentata da pellegrini, turisti e famiglie, ma negli ultimi mesi si era trasformata in uno scenario inquietante, in cui la presenza di sconosciuti e comportamenti ambigui hanno destato l’attenzione delle forze dell’ordine.
I militari hanno così predisposto un’operazione mirata, scegliendo di agire con discrezione, penetrando nei sentieri meno battuti del sottobosco. Durante l’azione, i carabinieri hanno notato due figure muoversi con circospezione, che alla vista delle divise si sono date alla fuga. Uno dei due è riuscito a dileguarsi tra gli alberi, mentre l’altro è stato bloccato e perquisito sul posto.
Oasi dello spaccio nel biellese
Addosso all’uomo fermato, i carabinieri hanno rinvenuto 2.000 euro in contanti, un bilancino di precisione e materiale per il confezionamento della droga: elementi che, secondo gli investigatori, lasciano pochi dubbi sulla natura delle sue attività. Ma la scoperta più significativa è avvenuta subito dopo: seguendo le tracce lasciate nel terreno e gli indizi raccolti, i militari hanno raggiunto un’area isolata del bosco, dove era stato allestito un bivacco artigianale, completo di giacigli di fortuna, coperte, attrezzi da cucina e scorte alimentari. Un vero e proprio accampamento usato per trascorrere le notti e nascondere la merce.
Secondo gli inquirenti, il sito era stato scelto per la sua posizione strategica: abbastanza vicino alla strada da permettere rifornimenti rapidi, ma sufficientemente isolato da sfuggire agli sguardi indiscreti. Un modus operandi già osservato in altre zone del Piemonte e della Lombardia, dove i boschi sono diventati rifugi temporanei per spacciatori, lontani dai controlli urbani ma con vie di fuga multiple.
L’ipotesi è che il 43enne non agisse da solo e che l’uomo sfuggito all’arresto possa essere parte di un gruppo organizzato, con ramificazioni tra le province lombarde e piemontesi. Le indagini proseguono per risalire alla filiera dello spaccio, con particolare attenzione ai contatti dell’uomo nel Milanese, dove risulta avere legami con ambienti già attenzionati per precedenti simili.
L’operazione conferma l’impegno dell’Arma nel presidiare anche le zone montane e naturalistiche, spesso ritenute insospettabili ma sempre più spesso sfruttate come basi operative per attività illegali. Una ferita simbolica, quella inferta a Oropa, che le forze dell’ordine stanno cercando di chiudere con un presidio più assiduo e un monitoraggio costante dei luoghi simbolo del territorio biellese.
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