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Cronaca

Tragedia a Chivasso: corpo senza vita ritrovato nel Po. Era Franco O., 86 anni, residente a Chivasso

Il mistero avvolge il ritrovamento di un corpo nel fiume Po. Sommozzatori e elicotteri in azione a Chivasso

Tragedia a Chivasso

Tragedia a Chivasso: corpo senza vita ritrovato nel Po

Era Franco O., 86 anni, residente a Chivasso, l’uomo trovato senza vita nelle acque del Po nella tarda mattinata di martedì 24 giugno. Il suo corpo galleggiava a pochi metri dalla riva, sull’argine sinistro del fiume, all’altezza dell’ingresso del parco del Sabiuné, in un tratto appena sistemato dopo i danni dell’alluvione di aprile.

A dare l’allarme è stato Gianni Pitrone, storico volontario dell’associazione Amici del Po, che ha avvistato il corpo intorno alle 12.30, nel tratto a monte del ponte verso Castagneto Po, zona nota per i bassi fondali e i percorsi naturalistici.

Il punto in cui l’anziano è stato ritrovato si presenta come una riva accessibile, spesso frequentata da camminatori e appassionati di natura. Proprio lì potrebbe essersi recato Franco, forse alla ricerca di un po’ di refrigerio, in una giornata di caldo intenso. Non aveva con sé né documenti né cellulare: era uscito al mattino presto per alcune commissioni e una visita medica, ma non ha mai fatto ritorno a casa.

Immediato l’intervento dei Carabinieri di Chivasso, affiancati da un’ambulanza della Croce Rossa con medico a bordo e da diverse squadre dei Vigili del Fuoco, giunte anche da Torino con il supporto dell’elicottero Drago. Gli uomini del 115 hanno recuperato il corpo, mentre il personale del 118 ha potuto solo constatarne il decesso.

Sul posto, tra lo sgomento e la tensione, sono arrivati anche i familiari: prima un parente di Osano, poi il figlio dell’anziano, che ha confermato l’identità del padre. La notizia si è diffusa in poche ore in città, suscitando dolore e incredulità in chi lo conosceva.

L’ipotesi più probabile è quella di un malore improvviso. Non si escludono però altre ricostruzioni, anche se sul corpo non sarebbero stati riscontrati segni di violenza. La zona, nonostante sia tornata accessibile solo di recente, presenta comunque tratti scivolosi e argini insidiosi per chi ha difficoltà di deambulazione.

L’anziano, noto in città per la sua discrezione e abitudini regolari, non aveva mai mostrato segni di fragilità mentale o scompensi. Proprio per questo l’uscita senza telefono, avvenuta in una mattina calda ma apparentemente normale, resta per i parenti un gesto inspiegabile.

L’episodio riporta al centro l’importanza della prevenzione nei soggetti fragili, soprattutto durante l’estate. Camminare da soli, in zone isolate e senza mezzi di comunicazione, può trasformare un gesto abituale in una tragica fatalità.

Le autorità hanno aperto un fascicolo informativo, ma non sono previste autopsie: il quadro medico pregresso dell’uomo e la dinamica compatibile con un incidente rafforzano la pista di un evento accidentale.

Nel frattempo, Chivasso resta col fiato sospeso, in attesa di dare un nome a quel corpo portato via dall’acqua.

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