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Cronaca

Tassista muore sotto un albero a Pino Torinese: la cintura non l'avrebbe salvato

Non indossava la cintura, ma il decesso è stato causato da una forza dall’alto. Cinque imputati per omicidio colposo

Tragedia a Pino Torinese: il caso del tassista Ezio Cauda e la caduta dell'albero fatale

Non è stata la cintura a fare la differenza. Lo ha ribadito in aula il medico legale Roberto Testi, chiarendo che la morte di Ezio Cauda, tassista e musicista torinese, avvenne per un violento trauma cranico causato dalla pressione verticale dell’albero caduto sul suo taxi. Anche se non indossava la cintura di sicurezza, questo elemento non ha avuto alcun ruolo nel decesso. L’urto, violentissimo, proveniva dall’alto e ha provocato un’emorragia letale.

Era il 21 agosto 2022. Cauda, 56 anni, si trovava alla guida del suo taxi in via Traforo, a Pino Torinese, durante un acquazzone. Accanto a lui c’era una cliente. All’improvviso, un albero si è abbattuto sulla vettura, centrando in pieno il lato guida. Per il tassista non c’è stato nulla da fare, mentre la passeggera si è salvata, riportando solo lievi ferite.

Ora quel dramma è arrivato in Tribunale a Torino, dove sono imputate cinque persone per omicidio colposo: le due proprietarie del terreno su cui si trovava l’albero e tre funzionari dell’Anas, ente che gestisce quel tratto stradale. La procura sostiene che l’albero fosse visibilmente inclinato verso la carreggiata e che nessuno degli imputati avrebbe preso provvedimenti, ignorando la necessità di monitoraggio o abbattimento. A loro viene contestato di non aver adottato le cautele necessarie per prevenire la caduta.

La famiglia Cauda si è costituita parte civile, rappresentata dall’avvocato Fabio Ghiberti. Presente anche Inail, mentre Anas è parte del processo in qualità di responsabile civile. Le proprietarie del fondo sono difese dai legali Matteo Bonatti e Paolo Ciccarelli, i tecnici Anas dagli avvocati Enrico Girardi, Maria Grazia Pellerino e Giulio Calosso.

Il Comune di Pino Torinese, proprietario della zona limitrofa ma non competente su quel tratto di strada, ha partecipato al processo soltanto come testimone. Un dipendente comunale ha spiegato che prima dell’incidente non era arrivata alcuna segnalazione sul rischio rappresentato da quegli alberi. Solo dopo la tragedia, ha aggiunto, è stato deciso un intervento straordinario con il taglio di altri alberi ritenuti instabili.

Ezio Cauda

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