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Cronaca

 Escursionista disperso in Val Soana trovato morto

 Tragico epilogo per il turista olandese

Tragedia in Val Soana: ritrovato il corpo dell'escursionista olandese disperso

Tragedia in Val Soana: ritrovato il corpo dell'escursionista olandese disperso (foto di repertorio)

È stato ritrovato senza vita a 2.200 metri di quota, sulle montagne di Valprato Soana, il corpo dell’escursionista di nazionalità olandese, 63 anni, disperso da mercoledì scorso durante un trekking sul versante sud del massiccio del Gran Paradiso, tra la Valle dell’Orco e la Val Chiusella, nell’area metropolitana di Torino.

L’allarme era stato lanciato nella serata di giovedì 19 giugno dai familiari dell’uomo, che non dava più notizie dalla sera del 18. Le ricerche, partite nelle prime ore della mattina seguente, si sono concentrate nella zona montana sopra Campiglia di Soana, frazione del Comune di Valprato Soana, dove il Soccorso Alpino della Guardia di Finanza ha rilevato l’ultimo segnale del cellulare del disperso, agganciato da una cella telefonica poco prima della mezzanotte.

Il corpo è stato avvistato in tarda mattinata dall’elicottero Drago dei Vigili del Fuoco, con a bordo i tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese e i finanzieri della Stazione S.A.G.F. di Bardonecchia. La salma si trovava in una zona impervia, difficilmente accessibile via terra. La Procura della Repubblica di Ivrea ha autorizzato la rimozione della salma nel primo pomeriggio.

L’escursionista era impegnato in un tratto della Grande Traversata delle Alpi e aveva come destinazione il rifugio Dondena, in Valle d’Aosta, dove però non è mai arrivato. Le verifiche dei soccorritori hanno confermato un passaggio precedente presso il rifugio Bruno Piazza, in Valchiusella, e poi alla Locanda dell’Aquila a Piamprato, da dove era partito nella mattina del 18 giugno.

Le cause della morte sono ancora da accertare, ma non si esclude una caduta accidentale lungo uno dei tratti più esposti e difficili del percorso. Sarà il medico legale a chiarire le circostanze del decesso.

Il sentiero che l’uomo stava percorrendo è noto per la sua bellezza, ma anche per l’isolamento e la difficoltà tecnica. Nessun fenomeno meteorologico rilevante è stato registrato in quei giorni, ma il terreno in quota resta insidioso anche in condizioni favorevoli.

Sono in corso le operazioni per il rimpatrio della salma, gestite dalle autorità italiane in collaborazione con il consolato olandese.

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