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Cronaca
20 Giugno 2025 - 12:09
Torino, brucia il giardino della memoria
Le fiamme sono divampate nel silenzio della notte, quando erano da poco passate le 3:15. Nel giardino intitolato alle Vittime di femminicidio, all’incrocio tra via Asiago, via Cirenaica e via Chambery, si è sviluppato un incendio che ha riportato al centro del dibattito cittadino il tema della sicurezza urbana e dell’incuria degli spazi pubblici. A innescare il rogo, probabilmente, sono state le sterpaglie secche lasciate a bordo delle aiuole. Nessun ferito, ma molta paura tra i residenti.
A dare l’allarme sono stati alcuni abitanti dei palazzi vicini, svegliati da un odore acre e dalle fiammate che illuminavano i cortili. I vigili del fuoco sono intervenuti in pochi minuti e hanno evitato che l’incendio si propagasse. Tuttavia, come confermano diversi testimoni, non è la prima volta che in quell’area si verificano episodi simili. Il giardino, dedicato alla memoria di chi ha perso la vita per mano della violenza maschile, è da mesi in stato di abbandono: erbacce alte, rifiuti, panchine divelte e una scarsa illuminazione rendono lo spazio pericoloso e inospitale, soprattutto nelle ore serali.
«Ogni anno ci ricordiamo delle vittime, ma poi lasciamo questo giardino nell'incuria», lamenta una residente. Il simbolo della lotta contro il femminicidio, a pochi passi da scuole e abitazioni, rischia così di trasformarsi in un luogo di degrado e paura, invece che di memoria e partecipazione.
Il quartiere da tempo chiede interventi strutturali. Non basta, secondo i cittadini, una semplice pulizia: serve un progetto di riqualificazione vero, che trasformi il giardino in uno spazio vivo, accessibile e sicuro. Un luogo dove poter portare i bambini, organizzare attività, sedersi all’ombra senza temere topi o fiamme improvvise.
Dal Comune non sono ancora arrivate risposte ufficiali, ma l’episodio ha riacceso i riflettori su una zona troppo spesso trascurata. Le famiglie chiedono che questa notte di paura diventi l’occasione per un cambio di passo: cura, ascolto, progettualità. È il minimo, dicono, per rendere onore a quel nome inciso sulla targa del giardino.
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