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Rifiuti, caos a Vische: cartoni della pizza nella plastica, sindaco Merlo all’attacco

Il sindaco Merlo denuncia il problema dei rifiuti mal gestiti a Vische, tra disagi e soluzioni possibili

Rifiuti, caos a Vische

Rifiuti, caos a Vische: cartoni della pizza nella plastica, sindaco Merlo all’attacco

Non è solo un cartone della pizza messo nel bidone sbagliato. A Vische, comune di poco più di mille anime in provincia di Torino, questo gesto è diventato il simbolo di una frattura civica e ambientale che il sindaco Federico Merlo ha deciso di denunciare pubblicamente. Il punto nevralgico è la cascina Luisina, zona in cui episodi simili si ripetono con frequenza sospetta. Non si tratta, secondo il primo cittadino, di semplici sviste.

«È evidente che si è voluto, di proposito, causare un danno o un disagio», ha dichiarato Merlo, esasperato da una dinamica che si ripete da mesi. I cartoni della pizza, spesso ancora unti, vengono abbandonati nella campana della plastica, un errore che mina l’intero processo di riciclo e rischia di compromettere la qualità del materiale raccolto.

La situazione assume un rilievo maggiore se si considera che Vische adotta un sistema misto di raccolta porta a porta per carta e indifferenziata, mentre per vetro e plastica si utilizzano le campane stradali. In questo contesto, sbagliare non è solo un atto di distrazione, ma può essere letto come un comportamento volontario e provocatorio. E la ripetitività dell’azione fa pensare a qualcosa di più sistematico.

Merlo insiste su un punto: la mancanza di educazione ambientale. «La carta non va nella plastica, e un cartone della pizza sporco è da considerare indifferenziato, mai plastica». Le sue parole mettono a nudo una fragilità culturale diffusa, che riguarda non solo Vische ma molte altre realtà italiane. La corretta differenziazione dei rifiuti, spesso considerata un dettaglio burocratico, è in realtà un pilastro della sostenibilità ambientale.

Di fronte a questi episodi, l’amministrazione valuta nuove azioni concrete. Da una parte, campagne informative più capillari, che spieghino in modo semplice e diretto come comportarsi. Dall’altra, controlli più rigidi e sanzioni mirate, per scoraggiare comportamenti scorretti o, peggio, deliberatamente dannosi.

Ma la riflessione va oltre. La questione dei cartoni della pizza a Vische evidenzia una frattura tra regole condivise e comportamenti individuali, tra ciò che la comunità dovrebbe fare e ciò che talvolta, per ignoranza o malafede, viene invece trascurato. È un caso-limite che racconta una sfida molto più grande, quella della convivenza civile e del rispetto per l’ambiente. Perché un territorio, piccolo o grande che sia, si tutela solo se ognuno fa la sua parte.

E allora, da un errore (forse non così innocente) nella campana della plastica può nascere una nuova consapevolezza. Purché si abbia il coraggio, come sta cercando di fare il Comune di Vische, di chiamare le cose con il loro nome e trasformare il disagio in un’occasione di crescita collettiva.

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