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Cronaca

Tragedia sulle Alpi: escursionista precipita per 500 metri sotto gli occhi degli amici

Un'escursione si trasforma in tragedia: un uomo perde la vita sul Mont Maudit, soccorsi in azione

Tragedia sulle Alpi

Tragedia sulle Alpi: escursionista precipita per 500 metri sotto gli occhi degli amici (foto archivio)

Doveva essere un’avventura tra le vette, un’esperienza di condivisione e bellezza nel cuore del Monte Bianco. Si è trasformata invece in una tragedia improvvisa e devastante. Giovedì 20 giugno, un escursionista francese ha perso la vita sul Mont Maudit, precipitando per circa 500 metri lungo un canalone ghiacciato e instabile. I suoi due compagni, rimasti illesi ma sotto shock, hanno assistito alla scena senza poter fare nulla.

L’incidente è avvenuto a metà giornata, in una zona particolarmente esposta, dove neve e rocce si alternano senza tregua, creando condizioni di instabilità continua. La vittima – di cui non sono state rese note le generalità – sarebbe scivolata durante un passaggio tecnico, finendo giù per un versante ripido e franoso, dove il soccorsso alpino della Guardia di Finanza di Courmayeur ha poi ritrovato il corpo senza vita, incastrato tra massi e lingue di neve. Il recupero è stato effettuato in extremis, poco prima che calasse il buio, con il supporto decisivo dell’elicottero del soccorso alpino valdostano.

I due compagni della vittima, subito tratti in salvo, hanno raccontato una dinamica rapida e spaventosa: una scivolata improvvisa, nessuna possibilità di trattenere l’amico, solo il rumore dei sassi e poi il silenzio. L’indagine avviata dagli uomini della Finanza punta a ricostruire con precisione cosa sia accaduto: le condizioni del terreno, l’equipaggiamento utilizzato, l’eventuale presenza di ghiaccio vivo o neve inconsistente.

Il Mont Maudit, con i suoi 4.465 metri, non è una cima per escursionisti alle prime armi. Richiede preparazione tecnica, conoscenza dell’ambiente e valutazioni continue. È una montagna affascinante ma traditrice, come l’intero massiccio del Monte Bianco, dove i cambiamenti climatici stanno alterando profondamente le condizioni di sicurezza. Le temperature elevate anche in quota, unite alla scarsità di neve compatta, stanno infatti rendendo sempre più instabili pendii, creste e canali che fino a pochi anni fa erano considerati relativamente sicuri.

Non è la prima volta che il Mont Maudit fa notizia per un episodio simile. La sua conformazione geologica, la frequente esposizione alle scariche di pietre e le improvvise variazioni meteorologiche lo rendono un obiettivo ambito ma rischioso. Questo nuovo incidente rilancia dunque la questione della sicurezza in montagna, soprattutto in estate, quando l’afflusso di alpinisti cresce vertiginosamente e non sempre si accompagna a un’adeguata preparazione.

Gli esperti ricordano che anche escursionisti esperti e ben equipaggiati possono trovarsi in difficoltà. Non basta il GPS, non bastano i ramponi. Serve formazione costante, aggiornamento sulle condizioni meteorologiche e geologiche, ma soprattutto un approccio prudente. Ogni vetta, per quanto affascinante, può diventare pericolosa in pochi istanti.

La morte dell’escursionista francese, avvenuta davanti agli occhi impotenti dei suoi amici, lascia una scia di dolore e commozione che si allarga ben oltre i confini della valle. E diventa un monito severo per chiunque scelga la montagna come compagna di viaggio. La natura, con la sua bellezza ma anche con la sua imprevedibilità, merita rispetto. E rispetto significa anche saper rinunciare, saper aspettare, saper tornare indietro.

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