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Cronaca

Auto sbanda sulla A4: l'amara scoperta della Stradale

L’auto sbandava vistosamente: gli agenti della Stradale insospettiti trovano un sistema a botole artigianali

Operazione antidroga

Fermato un torinese sulla A4 con 2 chili di cocaina

Quella che sembrava una semplice operazione di controllo stradale si è trasformata in un importante sequestro di droga lungo l’autostrada A4 Torino-Milano, all’altezza dello svincolo di Novara Est. È accaduto nella giornata di mercoledì 4 giugno, quando una pattuglia della Polizia Stradale di Novara Est, impegnata in servizi mirati al contrasto dei traffici illeciti, ha fermato un’Audi A6 che procedeva in modo irregolare verso Torino.

Alla guida del mezzo c’era un uomo italiano, residente nel capoluogo piemontese, che ha subito cercato di giustificarsi con una scusa banale: «Sono solo stanco», avrebbe dichiarato agli agenti. Ma l’andatura incerta e il nervosismo del conducente hanno insospettito gli operatori, che hanno deciso di procedere con un’ispezione più accurata del veicolo.

Durante il controllo, gli agenti hanno individuato un congegno artigianale nascosto sotto i sedili anteriori, capace di azionare due botole segrete ricavate nella scocca dell’auto. All’interno, ben 2 chili di cocaina, contenuti in un involucro perfettamente sigillato e occultato. Il valore stimato della droga, una volta immessa sul mercato, si aggira attorno ai 200 mila euro.

La scoperta ha fatto scattare l’immediato arresto dell’uomo, accusato di detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio. Il conducente è stato trasferito nella casa circondariale di Novara, dove si trova attualmente a disposizione dell’autorità giudiziaria. Al momento del fermo, è stato escluso che fosse sotto l’effetto di droghe, ma ciò non alleggerisce il peso delle accuse.

La Procura ha aperto un fascicolo d’indagine: gli investigatori stanno cercando di chiarire la provenienza e la destinazione della cocaina, oltre a ricostruire eventuali collegamenti con reti criminali attive sul territorio nazionale o transnazionale. Gli inquirenti ipotizzano che il sistema di trasporto della droga, con doppi fondi e meccanismi di apertura sofisticati, indichi una struttura organizzata alle spalle, difficile da improvvisare.

L’intero episodio mette ancora una volta in evidenza il ruolo cruciale dei controlli di polizia su strada, che si confermano uno strumento efficace nella lotta al traffico di stupefacenti. In questo caso, non è stato un’operazione programmata su un target noto a portare al sequestro, ma la prontezza degli agenti nel riconoscere segnali anomali, come lo sbandamento del veicolo e l’atteggiamento ambiguo del conducente.

La vicenda ha suscitato particolare attenzione anche per la zona in cui si è verificata, punto strategico lungo la A4, tra Piemonte e Lombardia, una delle direttrici più battute per i traffici da est a ovest del Paese. L’ipotesi degli investigatori è che il carico potesse essere destinato al mercato torinese, ma non si esclude una rete più ampia.

In attesa delle risultanze investigative, l’uomo resta detenuto, e nelle prossime settimane verrà ascoltato dal giudice per l’interrogatorio di garanzia. Il suo passato e le sue eventuali frequentazioni saranno passati al vaglio per capire se fosse un corriere occasionale o un anello stabile di una catena ben più articolata.

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