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Cronaca

Ruba un monopattino e fugge su un’auto rubata: bloccato a Rivalta un diciottenne

Colpo da mille euro in un cortile privato, ma la fuga dura poco: i militari lo intercettano su una Peugeot rubata a Tortona. Un caso che riaccende il dibattito sulla recidiva giovanile

furto e inseguimento: giovane arrestato dopo un colpo a rivalta di torino

Ruba un monopattino e fugge su un’auto rubata: bloccato a Rivalta un diciottenne

Una serata tranquilla in via Balma a Rivalta di Torino, ma tutto cambia in pochi minuti, quando un ragazzo appena diciottenne, residente in borgata Bussone a Valgioie, già noto alle forze dell’ordine, decide di trasformare quel cortile in un campo d’azione. Il bottino è un monopattino elettrico del valore di circa mille euro, sottratto con destrezza. Ma la fuga si interrompe presto.

A fermarlo è stata una pattuglia dei carabinieri di Beinasco, in servizio proprio nella zona. L’intervento è stato immediato ed efficace: il giovane viene bloccato pochi istanti dopo il furto. Non solo. L’auto su cui viaggiava, una Peugeot 208, risulta anch’essa rubata a Tortona, nell’Alessandrino, alcuni giorni prima. Una doppia infrazione che aggrava la sua posizione e apre interrogativi inquietanti su un percorso personale già segnato da precedenti penali.

Il giovane, secondo quanto ricostruito, non è nuovo a episodi simili. E questa vicenda riporta al centro dell’attenzione il tema della recidiva minorile e giovanile, soprattutto in contesti dove mancano riferimenti educativi e strumenti efficaci di reinserimento. Cosa spinge un diciottenne, già con alle spalle problemi giudiziari, a ripetere comportamenti illegali? E, soprattutto, quali strumenti ha la società per sottrarlo a questa spirale?

La comunità rivaldese, da parte sua, può tirare un sospiro di sollievo: l’azione rapida dei carabinieri ha evitato che il furto si trasformasse in qualcosa di più grave. Ma resta un campanello d’allarme che richiama tutti alla vigilanza, alla collaborazione con le forze dell’ordine, ma anche alla responsabilità sociale nel costruire alternative reali per chi, giovane e disorientato, rischia di imboccare strade senza ritorno.

L’episodio, che per fortuna non ha avuto conseguenze fisiche, è emblematico. Non si tratta solo di un furto. È il simbolo di un disagio più profondo, di una fragilità che spesso si esprime nella devianza. Il ragazzo, ora denunciato, dovrà rispondere di furto aggravato e ricettazione. Ma il vero interrogativo resta aperto: cosa succederà dopo?

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