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Cronaca
18 Giugno 2025 - 09:54
Schianto mortale a Roccaforte Mondovì: un ragazzo di 19 anni muore sotto un camion (foto archivio)
Una mattina come tante si è trasformata in tragedia a Roccaforte Mondovì, nel cuneese. Un giovane di 19 anni ha perso la vita in un violentissimo scontro con un mezzo pesante. L’impatto è stato talmente violento da non lasciargli scampo: la sua auto si è incastrata sotto il camion e per lui non c’è stato nulla da fare, nonostante i disperati tentativi di rianimazione da parte del personale del 118.
La scena che si è presentata ai soccorritori è stata devastante. I vigili del fuoco, intervenuti immediatamente, hanno lavorato a lungo per estrarre il corpo dalle lamiere accartocciate, mentre le forze dell’ordine hanno avviato i rilievi per cercare di ricostruire l’esatta dinamica dello schianto. Le cause restano al momento avvolte nel mistero: si indaga su tutte le ipotesi, dalla distrazione alla possibile velocità eccessiva, fino a eventuali malfunzionamenti meccanici.
La strada su cui è avvenuto lo scontro è un tratto conosciuto dagli abitanti per essere particolarmente insidioso, specie nei tratti in discesa e nei punti di intersezione tra corsie strette e carreggiate utilizzate da mezzi agricoli o industriali. Ma in questo caso, nessuna certezza: serviranno giorni di indagini, testimonianze e verifiche tecniche per comprendere cosa abbia portato all’urto fatale.
Intanto, Roccaforte Mondovì è in lutto. In una comunità piccola e unita come questa, la perdita di un ragazzo così giovane è uno choc che travolge tutti. Gli amici, i vicini, i conoscenti si sono stretti attorno alla famiglia, che vive ore di dolore muto e incomprensibile. Non si tratta di una morte lontana e astratta: era un volto noto, una presenza quotidiana. E ora, un silenzio assordante accompagna i pensieri di un’intera valle.
Questo nuovo incidente riapre con forza il tema della sicurezza stradale, soprattutto nelle zone rurali e periferiche, dove i controlli sono meno frequenti e le infrastrutture spesso datate. I dati parlano chiaro: i giovani tra i 18 e i 24 anni restano tra le categorie più a rischio per gli incidenti stradali, e le cause sono quasi sempre un mix di inesperienza, disattenzione e condizioni stradali inadeguate.
Purtroppo non è un caso isolato. Solo poche settimane fa, nel torinese, un altro ragazzo della stessa età ha perso la vita in circostanze analoghe, con l’auto finita fuori strada in un tratto senza guardrail. E a Saluzzo, a marzo, un ventenne si è scontrato frontalmente con un trattore in manovra: anche lì, lo stesso dolore, lo stesso cordoglio muto di una provincia che si sente impotente.
In attesa che la magistratura faccia luce sull’accaduto, resta l’urgenza di una riflessione più ampia. Non bastano più gli appelli generici alla prudenza, servono interventi concreti: messa in sicurezza dei tratti più pericolosi, miglioramento della segnaletica, educazione stradale mirata e sistematica. Perché ogni giovane perso sulla strada è una vita spezzata, un futuro che non ci sarà.
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