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Cronaca
17 Giugno 2025 - 10:53
Muore in casa a 32 anni: si sospetta un mix letale di stupefacenti (foto di archivio)
Aveva solo 32 anni e si è spento da solo, in casa, il 5 giugno 2025. Da allora, la morte di Luca Vuono, residente a Rivoli, è avvolta da un silenzio inspiegabile e da una scia di domande ancora senza risposta. La Procura di Torino ha aperto un’inchiesta per morte come conseguenza di altro delitto. Le indagini sono coordinate dalla sostituta procuratrice Virginie Tedeschi.
Il corpo del giovane è stato sottoposto ad autopsia, ma per il momento non ci sono certezze sulle cause del decesso. Una delle ipotesi al vaglio è quella di un mix di psicofarmaci e stupefacenti, che potrebbe avergli provocato un arresto respiratorio. Ma se davvero ha assunto droga, da chi l’ha avuta? In che contesto? Sono proprio questi i nodi che gli investigatori stanno cercando di sciogliere.
Appena è stato dato l’allarme per la sua morte, gli agenti della Polizia di Stato sono intervenuti nell’abitazione di Luca per i primi rilievi. È stato subito sequestrato il suo cellulare, che ora si trova nelle mani degli inquirenti. Dentro quel telefono, tra contatti, messaggi e app, potrebbero nascondersi le ultime tracce di un’esistenza interrotta troppo presto.
Nel frattempo, venerdì 13 giugno, la famiglia ha potuto dargli l’ultimo saluto nella parrocchia di San Bernardo a Rivoli. A piangerlo ci sono i genitori, il fratello Aspreno e la compagna Noemi, con cui aveva avuto un figlio. È stata proprio lei, Noemi, a presentarsi lunedì 16 giugno in procura per chiedere l’esito dell’autopsia. «Voglio sapere cosa è successo», avrebbe detto, ancora sotto choc per la perdita.
Sul caso, però, c’è il massimo riserbo. Le indagini proseguiranno ancora nelle prossime settimane, tra accertamenti tecnici, analisi mediche e interrogatori. La verità sulla morte di Luca Vuono è ancora lontana. E per i suoi cari, ogni giorno senza risposte è un dolore che non smette di bruciare.
Immagine di repertorio
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