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Cronaca
13 Giugno 2025 - 10:30
Scarica rifiuti pericolosi in Piemonte: identificato il responsabile ora dovrà bonificare l'area
Non si tratta di semplice inciviltà, ma di un atto potenzialmente distruttivo per l’ambiente e per la salute pubblica. È accaduto a Castiglione Falletto, piccolo e prezioso comune delle Langhe cuneesi, dove un uomo ha abbandonato una decina di sacchi contenenti rifiuti pericolosi, tra cui taniche di fitofarmaci e fertilizzanti, in un’area dedicata alla raccolta del vetro e degli sfalci agricoli. Un gesto che avrebbe potuto avere conseguenze gravi e irreversibili per l’ecosistema locale.
A scoprire l’episodio è stata l’amministrazione comunale, grazie alle telecamere di videosorveglianza posizionate in zona. L’analisi delle immagini ha permesso di risalire alla targa del furgone utilizzato per lo scarico illecito. Convocato dalla polizia locale, l’uomo ha inizialmente negato ogni responsabilità, ma ha poi confessato l’azione al termine di un confronto serrato con gli agenti.
Il Comune ha agito con fermezza: oltre a imporre all’uomo la rimozione immediata dei rifiuti, è stato obbligato a sostenere i costi dello smaltimento presso un centro specializzato per materiali tossici. Inoltre, è stata annunciata una sanzione economica severa, commisurata alla gravità del gesto, con l’obiettivo di scoraggiare altri episodi simili.
Il rischio ambientale legato a comportamenti di questo tipo è elevatissimo. I fitofarmaci, se non smaltiti correttamente, possono inquinare il suolo, penetrare nelle falde acquifere e contaminare le coltivazioni. Non è solo un problema estetico o urbanistico, ma una vera e propria minaccia alla salute pubblica e alla biodiversità locale. In un’area come quella delle Langhe, dove si coltivano vini di eccellenza mondiale e il paesaggio è tutelato dall’Unesco, ogni azione dannosa assume una dimensione ancora più grave.
La legge italiana punisce l’abbandono di rifiuti pericolosi con multe salate, che possono arrivare fino a 26.000 euro nei casi più gravi, e persino con l’arresto se sussistono elementi di danno ambientale. L’episodio di Castiglione Falletto rientra tra i comportamenti sanzionabili ai sensi del Decreto Legislativo 152/2006, il cosiddetto Testo Unico Ambientale. La gravità dell’abbandono è aggravata dal fatto che i materiali erano destinati, per legge, a canali di smaltimento dedicati e controllati.
Il Comune ha colto l’occasione per ribadire l’importanza del rispetto delle regole e del senso civico. “Registriamo ancora troppi casi di smaltimenti scorretti – spiegano dall’amministrazione – che vanno dagli imballaggi ai rifiuti verdi, fino a materiali altamente tossici. È necessario un cambio culturale: proteggere l’ambiente significa proteggere la nostra salute, la nostra economia e il nostro futuro”.
Castiglione Falletto, immerso nella Langa del Barolo, non è solo una cartolina: è un territorio che vive di agricoltura, turismo e identità locale. Difendere il paesaggio e il patrimonio ambientale significa anche difendere posti di lavoro e benessere collettivo. E ogni gesto irresponsabile diventa un affronto a chi lavora onestamente per custodire questi luoghi.
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