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10 Giugno 2025 - 17:08
Rifiuti a Torino, FdI all’attacco: “La differenziata avanza sulla pelle dei cittadini” (foto di repertorio)
A Torino la raccolta differenziata porta a porta “avanza sulla pelle dei cittadini”. È un giudizio netto quello di Grazia Poggio Sartori, consigliera di Fratelli d’Italia in Circoscrizione 1 Centro-Crocetta, che interviene per denunciare una situazione sempre più difficile per molti residenti del centro cittadino, alle prese con criticità ormai quotidiane.
“Se all’inizio era lecito aspettarsi qualche intoppo fisiologico – spiega – ora è evidente che ci troviamo davanti a un sistema inefficiente, pensato più per ragioni ideologiche che per migliorare davvero il servizio. In Circoscrizione 1 le segnalazioni sono continue: cassonetti traboccanti, rifiuti abbandonati sui marciapiedi, odori sgradevoli. Un quadro che peggiora la qualità della vita e alimenta la sfiducia”.
Per la consigliera, il problema è a monte: l’estensione del porta a porta sarebbe stata decisa senza studi adeguati, né valutazioni approfondite sulla reale sostenibilità logistica e ambientale dell’intervento. “È un sistema fragile – afferma – calato dall’alto e applicato in modo uniforme, senza tenere conto delle specificità urbanistiche e sociali dei vari quartieri”.
Ma oltre al disagio quotidiano, c’è anche una questione economica che preoccupa i cittadini. “Molti si chiedono giustamente – continua Poggio Sartori – perché devono pagare di più per avere un servizio peggiore. Non c’è alcuna correlazione percepibile tra il loro impegno nel differenziare i rifiuti e il costo della TARI, che continua ad aumentare. Invece di premiare i comportamenti virtuosi, si alimenta frustrazione”.
Secondo Fratelli d’Italia, così com’è, il porta a porta rischia di diventare controproducente. “Un servizio mal gestito – osserva la consigliera – non migliora i numeri della raccolta differenziata. Anzi, rischia di fermarli. È impensabile chiedere continuamente ai cittadini di farsi carico di un sistema sbagliato, senza che chi lo ha imposto si assuma le proprie responsabilità politiche e amministrative”.
L’accusa è rivolta a chi ha promosso l’allargamento del servizio come “scelta ambientale”, ma che secondo l’esponente di FdI ha ignorato l’impatto reale sui quartieri. “Rendere l’ambientalismo un peso è un autogol. Un danno per l’ambiente stesso, perché svuota di senso le pratiche virtuose e crea disaffezione su un tema fondamentale”.
Da qui l’appello a rivedere il modello, puntando su una gestione più flessibile, più vicina alle esigenze delle persone e capace di generare risultati reali, non solo proclami politici. “L’ambiente – conclude – non può essere una bandiera da sventolare per propaganda. Deve essere una priorità gestita con competenza, non imposta con rigidità”.
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