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Cronaca
11 Giugno 2025 - 11:59
Moncalieri, auto in fiamme: sosta selvaggia ostacola i vigili (foto archivio)
Un’auto che brucia, il fumo denso che invade il cielo e le case. E poi il silenzio interrotto solo dalle sirene che non arrivano mai. È lo scenario che si è presentato agli abitanti di via Fiume, nel quartiere Borgo San Pietro di Moncalieri, l’11 giugno 2025. Un incendio scoppiato nel cuore di una strada stretta, dove le fiamme si sono mangiate una vettura in pochi minuti. Nessuna vittima, per fortuna. Ma la paura è stata reale. E la rabbia, ancora di più.
A far discutere non è solo il rogo — causato, secondo le prime ricostruzioni, da un guasto elettrico — ma l’impossibilità per i vigili del fuoco di intervenire rapidamente. L’autobotte ha faticato a raggiungere il luogo dell’incendio a causa delle numerose auto parcheggiate in modo irregolare, lungo una strada già angusta di suo. I soccorritori si sono trovati in un labirinto d’asfalto e lamiere, costretti a manovre lente e complesse per raggiungere il mezzo in fiamme.
Una scena che poteva trasformarsi in tragedia, se l’incendio fosse avvenuto vicino a un’abitazione o se avesse coinvolto persone. E mentre il quartiere tira un sospiro di sollievo, la polemica esplode.
La sosta selvaggia, in via Fiume e in tutta Borgo San Pietro, non è una novità. Da anni i residenti denunciano la mancanza di controlli, i parcheggi selvaggi su marciapiedi e curve, l’anarchia che regna in una zona sempre più congestionata. Negli ultimi giorni, paradossalmente, si sono visti operai al lavoro per installare paletti di protezione per i pedoni. Un intervento utile, certo, ma che ha ulteriormente ristretto gli spazi per la viabilità.
E ora la domanda è una sola: cosa sarebbe successo se al posto dei vigili del fuoco ci fosse stata un’ambulanza? Con un paziente da soccorrere, magari in arresto cardiaco? I residenti non vogliono aspettare la prossima emergenza per avere risposte. E chiedono provvedimenti urgenti.
Dal Comune, per il momento, non è arrivata una risposta ufficiale, ma l’episodio ha riaperto il dibattito su come riorganizzare la viabilità urbana. L’esempio di Piazza Rivoli, a Torino, dove sono stati completati lavori per regolare la sosta e proteggere le aree verdi, viene indicato da molti come modello possibile anche per Moncalieri.
La vicenda di via Fiume è un caso locale, ma rappresenta un problema nazionale. Troppe città italiane tollerano parcheggi abusivi, doppie file croniche e auto ovunque, anche davanti a rampe, idranti e uscite di emergenza. Tutto in nome della comodità personale, a scapito della sicurezza collettiva.
Ora serve una scelta chiara: o si continua a chiudere un occhio, oppure si affronta il problema con controlli veri, multe puntuali e scelte urbanistiche coraggiose. Perché un’auto in divieto può sembrare solo una scocciatura. Fino al giorno in cui blocca i soccorsi, ritarda un’ambulanza o ostacola un vigile del fuoco. E a quel punto, la sosta selvaggia smette di essere un’abitudine e diventa una colpa.
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