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Cronaca

Torna sotto casa della moglie nonostante il divieto e tenta il suicidio: arrestato a Vercelli

L’uomo bloccato dalla polizia con una pistola illegale: è accusato di tentato omicidio e violenza domestica

Torna sotto casa

Torna sotto casa della moglie nonostante il divieto e tenta il suicidio: arrestato a Vercelli

Torna sotto casa della moglie da cui doveva restare lontano per ordine del giudice, si presenta armato e minaccia di togliersi la vita. Solo il tempestivo intervento della Polizia di Vercelli ha evitato il peggio. È successo nella giornata di lunedì 10 giugno, quando un uomo è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio, porto abusivo d’arma clandestina e violazione del divieto di avvicinamento. Una storia che riporta al centro dell’attenzione il dramma delle violenze domestiche e l’urgenza di proteggere davvero le vittime.

L’uomo, già destinatario di un provvedimento restrittivo emesso in seguito a gravi e ripetute aggressioni contro la moglie, si è recato sotto l’abitazione dove vivono la donna e i figli, nonostante il divieto assoluto di contatto. In quel momento in casa era presente soltanto la figlia di 10 anni, che non gli ha aperto la porta. A far scattare l’allarme è stato il braccialetto elettronico, ma anche una segnalazione arrivata da un parente dell’uomo, preoccupato da un messaggio in cui l’individuo annunciava l’intenzione di farla finita.

Polizia di Vercelli ha evitato il peggio

Quando gli agenti sono arrivati, l’uomo era già davanti al portone, in evidente stato di alterazione. Ha estratto una pistola con matricola abrasa, puntandola contro se stesso. È stato necessario un intervento rapido e deciso: i poliziotti sono riusciti a disarmarlo e immobilizzarlo, evitando che si sparasse. Portato in ospedale per accertamenti, è stato poi trasferito in carcere. L’arma, risultata clandestina, apre ora un ulteriore fronte giudiziario: si indaga sulla provenienza e sull’intenzione reale dell’uomo, che secondo gli inquirenti avrebbe potuto anche usare l’arma contro altre persone.

Il caso riaccende l’attenzione sul sistema delle misure cautelari e sulla loro efficacia. Nonostante il divieto e il braccialetto, l’uomo ha potuto avvicinarsi all’abitazione, armato e alterato, sfiorando una possibile tragedia. La presenza della bimba in casa aggiunge un elemento di estrema vulnerabilità alla vicenda, sollevando interrogativi sulla protezione dei minori nei contesti di violenza intrafamiliare.

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