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Cronaca

Ciclista ferito al Parco del Valentino: tutta colpa di una buca

Un giovane cade rovinosamente a causa di una buca in un sentiero. Il Parco del Valentino finisce di nuovo sotto accusa: “Interventi promessi ma mai realizzati”

Ciclista ferito

Ciclista ferito al Parco del Valentino: un allarme per la sicurezza pubblica (foto archivio)

Una serata estiva, la brezza leggera che attraversa gli alberi secolari e i torinesi che affollano viali e sentieri per godersi qualche ora all’aria aperta. Ma il 9 giugno 2025, intorno alle 21, la tranquillità del Parco del Valentino è stata infranta da un grave incidente che ha coinvolto un giovane ciclista, caduto rovinosamente a terra dopo aver urtato una buca profonda lungo uno dei percorsi interni del parco. L’impatto è stato violento: il ragazzo ha riportato una seria ferita alla testa e le sue condizioni hanno richiesto l’intervento dei soccorsi.

La notizia, giunta in redazione attraverso una segnalazione, ha subito rilanciato un allarme che da tempo aleggia attorno al Valentino: la pericolosità dei suoi sentieri. In particolare, il tratto dove è avvenuta la caduta era già noto per le sue irregolarità, denunciate a più riprese da residenti, sportivi e associazioni cittadine. Quelle richieste di intervento, però, sono cadute nel vuoto.

Il Parco del Valentino è uno dei simboli di Torino. Con i suoi oltre 500.000 metri quadrati di verde, le sue sculture storiche e il fascino del Borgo Medievale, attira ogni anno oltre un milione di visitatori, secondo le stime del Comune. Eppure, dietro la bellezza paesaggistica, si nasconde un problema strutturale: la scarsa manutenzione delle infrastrutture. Da radici affioranti a pavimentazioni sconnesse, passando per tratti asfaltati logori, il parco presenta oggi più di una criticità.

Le cause? Le solite: fondi limitati, burocrazia lenta, progetti annunciati ma rimasti sulla carta. Nel frattempo, chi frequenta il parco — sportivi, famiglie, anziani, turisti — rischia ogni giorno di imbattersi in una trappola nascosta nel verde. L’episodio del 9 giugno non è il primo e difficilmente sarà l’ultimo, se non si interviene con decisione.

L’amministrazione comunale si trova ora davanti a un bivio. La sicurezza nei parchi pubblici non è un optional: è un dovere civico e un obbligo amministrativo. Chi usufruisce degli spazi verdi ha diritto a farlo in condizioni di sicurezza, senza dover temere cadute, infortuni o peggio. Serve una mappatura completa dei punti critici, un piano di manutenzione immediato.

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