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Cronaca

Tentata rapina durante l’Adunata degli Alpini di Biella

Un 30enne ha sorpreso i tre ladri e li ha messi in fuga

Tentata rapina durante l’Adunata degli Alpini di Biella

Avevano scelto una delle notti più affollate dell’anno, convinti forse che la confusione dell’Adunata alpina potesse coprire ogni rumore, ogni movimento sospetto. Ma non avevano fatto i conti con la reazione — rapida e istintiva — di un uomo di 30 anni, residente in provincia di Biella, che ha mandato all’aria i loro piani a suon di urla… e di un pugno.

È successo nei giorni dell’Adunata nazionale degli Alpini, tra canti, penne nere e migliaia di visitatori riversati per le strade del centro. Il trentenne stava tornando verso la sua auto, parcheggiata a qualche centinaio di metri dall’area della festa, quando ha notato qualcosa di strano: tre persone chine nell’abitacolo della sua vettura, con la portiera forzata e attrezzi da scasso in mano. I ladri non avevano fatto troppa attenzione. Pensavano di avere tempo. Invece il proprietario li ha colti sul fatto.

Alla vista dell’uomo, due sono fuggiti subito, lasciando cadere parte degli attrezzi. Il terzo, però, ha reagito in modo violento: ha estratto un coltello e lo ha minacciato, puntandolo contro di lui. Ma il trentenne non si è tirato indietro. Gli è andato incontro. Ha reagito. Un pugno in pieno volto. Tanto è bastato a far desistere anche l’ultimo aggressore, che si è dato alla fuga tra le vie laterali.

Subito dopo, la vittima ha chiamato il 112 e ha fornito una descrizione dettagliata dei tre. Le indagini dei carabinieri del Norm di Biella si sono attivate immediatamente, sfruttando anche le immagini di alcune videocamere di sorveglianza. Nel giro di pochi giorni, i militari sono riusciti a dare un nome e un volto ai tre presunti responsabili: tutti di origine magrebina, residenti nel Biellese, con precedenti specifici. Ora sono stati denunciati a piede libero per tentata rapina aggravata in concorso.

L’episodio, avvenuto durante una manifestazione a fortissima partecipazione popolare, riaccende il tema della sicurezza urbana e del controllo dei flussi nei grandi eventi. Ma racconta anche — e soprattutto — la reazione di chi, davanti a un’aggressione, ha deciso di non girarsi dall’altra parte. Una reazione rischiosa, certo, ma che stavolta ha evitato il peggio. E mandato all’aria il colpo.

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