Cerca

Cronaca

Dieci giorni senza Luca, disperso sul Monte Bo: gli amici non smettono di cercarlo

L'escursionista di Cavallirio è sparito il 25 maggio sopra Piedicavallo. Nessuna traccia. Le squadre di soccorso setacciano ogni crinale, ma il mistero si infittisce

Dieci giorni senza Luca

Dieci giorni senza Luca, disperso sul Monte Bo: gli amici non smettono di cercarlo

Sono passati dieci giorni lunghissimi da quando Luca Gerbino è scomparso nel nulla. Sessant’anni, escursionista esperto, residente a Cavallirio ma domiciliato a Gattinara, si era incamminato la mattina del 25 maggio lungo uno dei sentieri che salgono verso il Monte Bo, partendo da Piedicavallo, nel Biellese. Da allora, il silenzio. Nessun messaggio, nessun segnale. Solo l’eco delle ricerche che ogni giorno si fanno più estese e più frenetiche, mentre il tempo continua a correre.

A mobilitarsi sono stati subito soccorso alpino, vigili del fuoco, guardia di finanza e decine di volontari. Hanno perlustrato ogni tratto possibile, sia dal versante biellese che da quello valsesiano, ma finora le operazioni non hanno dato alcun risultato. Nessun indizio. Nessuna traccia. Nessun avvistamento.

Ora a parlare, col fiato corto per la fatica e la paura, sono gli amici di Luca, che non si arrendono e rilanciano l'appello: “Sono dieci giorni che lo stiamo cercando ininterrottamente, giorno e notte, in ogni condizione. Se qualcuno l’avesse visto, anche solo scambiato due parole, vi prego: dateci una mano. Non si arrendono, ma la tensione cresce. E con lei l'angoscia.

Luca aveva con sé uno zaino arancione della Mammut, ben visibile, e una maglietta grigia e gialla. Dettagli fondamentali, che potrebbero aiutare chiunque abbia incrociato il suo cammino a ricordare e segnalare. Perché in questi casi ogni testimonianza può diventare la svolta.

Il Monte Bo, vetta di 2556 metri tra Biellese e Valsesia, è un ambiente selvaggio e imprevedibile, che sa accogliere e nascondere. Il maltempo degli ultimi giorni ha complicato le ricerche, ma non ha fermato chi, in silenzio e con ostinazione, continua a battere ogni pietra, ogni canalone, ogni traccia incerta.

Chi conosce Luca lo descrive come serio, preparato, amante della montagna, ma anche riservato e abituato a camminare da solo. Forse troppo. Non si sa se abbia avuto un malore, una caduta, o se abbia perso l’orientamento. Nessuno lo sa. E nessuno vuole pensarlo.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori