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Cronaca

Una luce per Lorenzo: Settimo Torinese ricorda il 14enne morto dopo una serata tra amici

Fiaccolata nella sera del 3 giugno per il giovane di Bricherasio, stroncato da un mix di alcol e farmaci: la città si stringe intorno alla famiglia. Il padre chiede chiarezza, la Procura indaga ma non ci sono indagati

Una luce per Lorenzo

Una luce per Lorenzo: Settimo Torinese ricorda il 14enne morto dopo una serata tra amici

Le luci dei telefoni alzati al cielo al posto delle fiaccole. Stasera, in un silenzio rispettoso che attraversa le strade di Settimo Torinese, da piazza della Libertà a via Ariosto, dove vivevano i nonni di Lorenzo Notario, verrà ricordato il ragazzo di 14 anni stroncato nella notte del primo maggio da un mix micidiale di alcol e farmaci sedativi. Una fiaccolata laica, spontanea, collettiva, nata dal basso, dal bisogno concreto di fare qualcosa davanti a un’assenza troppo ingombrante, davanti a un dolore che non sa stare zitto.

La serata del 3 giugno 2025 non è una commemorazione rituale, sarà una presa di coscienza collettiva. Per ricordare Lorenzo, ma anche per fare i conti con domande che bruciano: come è possibile morire così a 14 anni? Chi doveva proteggerlo? Cosa è davvero successo quella notte? A quasi un mese da quel malore fatale, la Procura di Ivrea indaga senza aver ancora iscritto nessuno nel registro degli indagati. L’autopsia ha parlato chiaro: insufficienza respiratoria da intossicazione da farmaci, in un quadro clinico aggravato dalla presenza di alcol. Ma restano da chiarire dosaggi, origine dei medicinali, eventuali responsabilità di terzi.

Lorenzo viveva con i genitori a Bricherasio, dove frequentava la scuola media e aiutava saltuariamente nella pizzeria di famiglia. Quella sera, come tante altre, era tornato a Settimo Torinese per vedere i suoi amici d’infanzia, quelli cresciuti accanto ai nonni materni. Una serata di festa, di leggerezza, tra il centro cittadino e i locali frequentati dai ragazzi. Verso mezzanotte, Lorenzo rientra a casa dei nonni, come aveva promesso. Va a dormire. Il giorno dopo, è il nonno ad accorgersi che il nipote respira a fatica. Scatta la chiamata al 112. L’arrivo al pronto soccorso del San Giovanni Bosco è disperato, ma ormai è tardi: Lorenzo muore poche ore dopo.

Il suo cellulare viene sequestrato. I carabinieri sentono gli amici, tracciano movimenti, messaggi, ricerche online. Ed è lì che, secondo indiscrezioni, emergono interrogativi su alcune ricerche fatte dal ragazzo sulle controindicazioni tra alcol e psicofarmaci. Da dove provenivano quei farmaci? Chi li ha procurati? È stato un gesto consapevole o una leggerezza adolescenziale tragicamente sottovalutata?

Il padre di Lorenzo non ci sta. Non solo vuole sapere dove e come il figlio abbia avuto accesso ai farmaci, ma segnala anche la presenza, sul corpo del 14enne, di lividi sospetti e graffi non compatibili con le manovre di rianimazione, elementi che al momento non trovano riscontro medico-legale, ma che alimentano un malessere che non si può archiviare.

Nel frattempo, Settimo Torinese si ferma. La fiaccolata è un gesto semplice ma carico di significato: una comunità che non dimentica, che non gira lo sguardo, che accompagna simbolicamente Lorenzo lungo l’ultimo tratto di strada, quello che fece l’ultima sera. Un percorso che ora diventa memoria collettiva. E che forse, un giorno, sarà anche giustizia.

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