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Cronaca

Torino, botte al condomino “antipusher”: tre condanne per l’aggressione nella palazzina dello spaccio

Il 39enne Alessandro S. picchiato durante un’assemblea condominiale per aver chiesto legalità. Il tribunale infligge tre condanne. Ma il degrado in corso Regina resta una ferita aperta

Torino, botte al condomino “antipusher”

Torino, botte al condomino “antipusher”: tre condanne per l’aggressione nella palazzina dello spaccio (foto di repertorio)

Aveva scelto la via della legalità, ma l’ha pagata cara. Alessandro S., 39 anni, per anni ha cercato di ripristinare l’ordine e la convivenza civile in quella che le cronache hanno battezzato “la palazzina dello spaccio”, un edificio fatiscente e problematico in corso Regina Margherita, zona Valdocco. Oggi, il tribunale di Torino ha emesso tre condanne a quattro mesi di carcere per l’aggressione subita il 4 ottobre 2021, durante un’assemblea condominiale. Una quarta persona è stata assolta, mentre per un quinto soggetto è stato disposto il rinvio degli atti in procura per ridefinire il capo d'accusa.

Il contesto è quello di un palazzo simbolo di occupazioni abusive, spaccio di droga, allacci illegali alla corrente e appartamenti dichiarati inagibili, finito anche sotto i riflettori nel 2021, quando una ventina di condomini aggredì la polizia mentre stava arrestando un pusher. Ma l’aggressione ad Alessandro — costituitosi parte civile con l’avvocato Vittoria Poddighenon è legata direttamente allo spaccio, bensì a un tentativo di cambiare l’amministratore di condominio, che innescò la rabbia di alcuni residenti.

In quella riunione, Alessandro e pochi altri cercavano solo di ridare dignità al luogo, di estromettere chi — a loro dire — favoriva il degrado. In risposta, arrivarono pugni, calci, minacce. Da allora, il 39enne ha lasciato l’appartamento, ma non ha smesso di combattere: ha conservato la proprietà, pur sapendo che nessun affittuario resta a lungo, e ha presentato una nuova denuncia nei mesi scorsi. “Venderlo è impossibile”, avrebbe confidato, “a meno di svendere tutto”.

Nel 2023, un blitz con il sindaco Stefano Lo Russo in persona aveva fatto emergere il livello estremo del degrado: decine di segnalazioni, case occupate, rischi igienico-sanitari. Ma a distanza di anni, il quadro resta critico. E la storia di Alessandro S. — aggredito per aver chiesto trasparenza — racconta la solitudine di chi prova a resistere in un contesto avvelenato.

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