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Cronaca

Assalto notturno al centro logistico: un colpo da film, ma la realtà è ben più grave (VIDEO)

Una banda armata blocca le strade, incendia camion, semina chiodi e fugge con due tir carichi di merce. Quattro feriti, indagini in corso. E la sicurezza dei poli industriali? Ancora una volta sottovalutata

Assalto notturno

Assalto notturno al centro logistico: un colpo da film, ma la realtà è ben più grave

Erano le 3:20 della notte tra il 2 e il 3 giugno, quando il centro logistico multiaziendale di Lacchiarella, alle porte di Milano, è diventato il palcoscenico di un assalto criminale studiato nei minimi dettagli, degno di un heist movie ad alta tensione. Ma la differenza con il cinema è che qui non c’erano comparse né effetti speciali: c’erano almeno sei uomini armati, veloci, determinati, che hanno bloccato le vie d’accesso, messo fuoco ai camion e creato un caos tale da ritardare l’intervento delle forze dell’ordine quanto bastava per portare via due autocarri carichi di merce di valore, ancora in fase di identificazione.

A rimetterci sono stati in quattro: quattro lavoratori feriti, colti nel bel mezzo del turno da una violenza inattesa. Nessuno è in condizioni gravi, ma resta la paura. Resta il senso d’impotenza. E resta il fatto che un presidio strategico come quello di Lacchiarella si sia rivelato totalmente esposto. I ladri hanno avuto campo libero per agire, fuggire e sparire, disseminando l’asfalto di chiodi artigianali e lasciando alle loro spalle automezzi in fiamme, come a voler lanciare un messaggio.

Una pattuglia dei carabinieri, arrivata sul posto in pochi minuti, si è trovata coinvolta in un scontro teso con i rapinatori. Si indaga sulla possibilità che siano state usate armi da fuoco, ma i dettagli della colluttazione sono ancora coperti dal riserbo investigativo. Le indagini sono ora nelle mani della Procura di Milano, mentre la Prefettura ha già avviato una ricognizione sui poli logistici della regione, per valutare misure di sicurezza più efficaci, più concrete, meno formali.

Perché non è la prima volta che un centro logistico viene preso di mira da bande organizzate. Eppure, si continua a sottovalutare la fragilità di queste strutture isolate, spesso protette da barriere simboliche e vigilanza limitata. Dove passano ogni giorno milioni di euro in merci e dove decine di persone lavorano di notte, nell’ombra, senza le tutele che sarebbero dovute. È legittimo domandarsi: servirà l’ennesima rapina spettacolare per vedere finalmente un cambio di rotta? O si continuerà a reagire sempre dopo, sempre troppo tardi?

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