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24 Maggio 2025 - 17:13
Domenica 25 e lunedì 26 maggio si vota in tutta Italia. In gioco la guida di quattro capoluoghi e oltre due milioni di cittadini coinvolti. Ballottaggi e referendum l’8 e 9 giugno.
Saranno 117 i Comuni italiani chiamati alle urne domenica 25 maggio (dalle ore 7 alle 23) e lunedì 26 (dalle ore 7 alle 15) per eleggere i nuovi sindaci e rinnovare i consigli comunali. Tra questi, ben 31 superano la soglia dei 15mila abitanti, e quattro sono città capoluogo: Genova, Ravenna, Taranto e Matera, con Genova unica città capoluogo di Regione. Un appuntamento che coinvolge circa due milioni di cittadini, e che potrebbe richiedere un secondo turno nei Comuni più grandi: l’eventuale ballottaggio è previsto per l’8 e 9 giugno, in contemporanea con i cinque referendum abrogativi su lavoro e cittadinanza.
Sulla scheda elettorale figureranno i nomi di tutti i candidati sindaco e, accanto, le liste che li sostengono. L’elettore potrà votare un candidato sindaco e una lista, esprimendo fino a due preferenze, obbligatoriamente di genere diverso. Nei Comuni oltre i 15mila abitanti, è previsto il voto disgiunto, mentre sotto tale soglia il sindaco è eletto al primo turno se ottiene anche solo un voto in più degli altri. Nei Comuni più grandi, invece, sarà necessario ottenere il 50% + 1 dei voti per evitare il ballottaggio. Diversamente, i due candidati più votati torneranno a sfidarsi dopo due settimane.
Sul fronte delle Regioni a statuto speciale, la Sicilia si allinea con il calendario nazionale, votando dunque il 25 e 26 maggio. Trentino-Alto Adige e Friuli Venezia Giulia hanno già votato, mentre la Sardegna farà eccezione: urne aperte l’8 e 9 giugno, con ballottaggio previsto il 22 e 23 giugno.
A tenere banco è soprattutto Genova, la “Lanterna” osservata speciale da tutti i leader di partito. Qui, il centrosinistra tenta l’assalto al capoluogo ligure con un’inedita coalizione “extralarge” che riunisce Pd, AVS, M5s e Italia Viva, a sostegno della candidatura di Silvia Salis, ex atleta e già vicepresidente del CONI. Il centrodestra difende la città con Pietro Piciocchi, vicesindaco uscente e diretto erede di Marco Bucci, oggi presidente della Regione Liguria. Una sfida simbolica, decisiva anche per equilibri futuri.
Scenario opposto a Ravenna, dove il centrosinistra gioca in casa. A difendere la roccaforte romagnola è il democratico Alessandro Barattoni, in un contesto complicato per il centrodestra, spaccato su tre candidati: Fratelli d’Italia e Forza Italia sostengono Nicola Grandi, mentre la Lega corre da sola con Alvaro Ancisi, 85 anni ad agosto, figura storica della politica locale, in consiglio comunale fin dal 1966. Un mosaico frastagliato che potrebbe favorire la tenuta del “fortino rosso”.
A Matera si invertono le parti: centrodestra compatto dietro Antonio Nicoletti, mentre il centrosinistra si presenta diviso in tre liste e senza il simbolo del Partito Democratico, a testimoniare le profonde fratture interne. Qui l’incognita vera è il rischio frammentazione, con esiti difficili da prevedere.
A Taranto regna la confusione. Il centrosinistra prova a riconquistare il Comune con Pietro Bitetti, ma il M5s corre da solo con la civica Annagrazia Angolano. Dall’altra parte, Lega e civiche convergono su Francesco Tacente, mentre il centrodestra ufficiale (FdI e Forza Italia) schiera Luca Lazzaro. Tutti contro tutti, in un quadro difficile da decifrare persino per gli addetti ai lavori.
Le elezioni di maggio rappresentano un importante test politico nazionale, con sfide simboliche nei capoluoghi, l’incognita del voto disgiunto e la certezza che, per molti candidati, la vera partita comincerà solo dopo il primo turno. L’8 e 9 giugno, insieme ai referendum, si tireranno le somme. E, forse, anche qualche sospiro di sollievo.
Alle elezioni comunali del 25 e 26 maggio 2025, in Piemonte saranno chiamati al voto nove comuni, tutti con popolazione inferiore ai 15.000 abitanti. Si tratta di una tornata amministrativa contenuta nei numeri ma interessante per la varietà delle sfide in campo, soprattutto nei piccoli centri, dove spesso le contese elettorali coinvolgono gruppi civici consolidati, rivalità personali e storiche divisioni locali.
A Cafasse, in provincia di Torino, la sfida è tra Rinaldo Scarano, già capogruppo di minoranza, che si presenta con la lista "Costruiamo il futuro", e Carlo Oddi, altro candidato in corsa. Il comune, che comprende anche la frazione di Monasterolo, attende un nuovo assetto amministrativo dopo anni di confronto politico serrato.
A Cascinette d'Ivrea sono ben tre i candidati sindaco: Marco Menaldino, con la lista "Cascinette Domani"; Antonio Ferrari, che guida "Squadra Canavese – Cascinette d'Ivrea Futura"; e Andrea Breccolotti, a capo della lista "Cascinette Tricolore". Una competizione accesa, che rispecchia la vivacità del piccolo centro canavesano.
Ad Ozegna la corsa è tra due volti noti della politica locale: Federico Pozzo, attuale vicesindaco, si propone come primo cittadino con la lista "Trasparenza e Futuro – Pozzo Sindaco", mentre Rosella Bartoli, ex vicesindaca, si presenta con "Ozegna Punto a Capo". Si tratta di una sfida a due dal sapore quasi personale, che tiene banco tra gli abitanti del paese.
Nel piccolo comune di Malvicino, in provincia di Alessandria, con appena una settantina di aventi diritto al voto, si è registrato un caso unico in Italia: ben sei liste in corsa. Tra queste spicca quella guidata da Cristina Manfrinetti, attuale vicesindaca, con il simbolo "Spiga di grano". Un record che testimonia l’attaccamento dei cittadini alla vita pubblica locale.
A Morozzo, in provincia di Cuneo, è Sergio Costamagna, attuale vicesindaco, a candidarsi per la carica di primo cittadino. La sua candidatura arriva in continuità con l’amministrazione uscente e punta sulla stabilità amministrativa.
Anche a Saliceto, sempre nel Cuneese, la sfida è chiara: Giovanni Genta, con la lista "Insieme per Saliceto", e Marco Traverso, con "Noi per Saliceto", si contenderanno la guida del paese. Due proposte civiche distinte che puntano a coinvolgere in modo diverso la comunità locale.
A Sanfront, in valle Po, sarà una sfida senza rivali: il solo candidato è Francesco Lombardo, ex vicesindaco, che si presenta con la lista "Insieme per Sanfront". Per essere eletto, dovrà comunque superare il quorum del 50% dei votanti, pena la nullità del voto.
Nel suggestivo borgo lacustre di Orta San Giulio, in provincia di Novara, si presenta come unico candidato Giorgio Angeleri, già sindaco in passato. Dopo il commissariamento del comune, il suo ritorno in campo appare come una proposta di stabilità e competenza.
Infine, il caso più curioso è quello di San Giacomo Vercellese, in provincia di Vercelli, dove, su una popolazione di appena 250 abitanti, si sono presentati ben nove candidati sindaco. Una situazione inedita, che riflette le numerose istanze locali e le divisioni interne alla piccola comunità.
Le operazioni di voto si svolgeranno domenica 25 maggio dalle ore 7:00 alle 23:00 e lunedì 26 maggio dalle ore 7:00 alle 15:00. Nei comuni con un solo candidato, sarà necessario raggiungere il quorum del 50% più uno dei votanti perché l’elezione sia valida. Un banco di prova significativo, anche nei centri più piccoli, per misurare l’attenzione e la partecipazione dei cittadini alla vita politica.
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