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Cronaca

Aggredì l’ex con due bottiglie di acido: il 63enne Murroni sceglie il rito abbreviato

L’uomo è accusato di aver sfigurato la donna con due bottiglie di acido cloridrico. In aula anche la vittima, accompagnata dalla figlia: “È ancora molto fragile”

Aggredì l’ex con due bottiglie di acido

Aggredì l’ex con due bottiglie di acido: il 63enne Murroni sceglie il rito abbreviato (foto di repertorio)

Non ha chiesto scusa, ma ha chiesto il rito abbreviato. È entrato così, silenzioso e teso, Giancarlo Murroni, 63 anni, questa mattina davanti al GUP del Tribunale di Verbania, dove si è celebrata l’udienza preliminare per una delle aggressioni più brutali avvenute in Piemonte negli ultimi anni: quella con l’acido cloridrico ai danni della ex compagna.

Il fatto risale al 28 dicembre scorso, quando l’uomo si presentò nel salone da parrucchiera della vittima, a Verbania, e le gettò addosso due bottiglie di acido. Una violenza feroce, consumata in pieno giorno e in un luogo di lavoro. Oggi, in aula, erano presenti sia l’imputato che la vittima, accompagnata dalla figlia. “Ancora molto fragile, si è sciolta in un pianto liberatorio alla fine dell’udienza”, ha riferito il legale della donna, avvocato Mario Di Primio.

Murroni, difeso dall’avvocata Marisa Zariani, ha chiesto di essere giudicato con rito abbreviato: una scelta che gli consentirà, in caso di condanna, uno sconto di pena fino a un terzo. Il procedimento proseguirà con discussione fissata per il 30 settembre. Intanto, la difesa ha depositato un assegno da 4.000 euro come acconto sul risarcimento. Ma quel gesto, secondo l’avvocato della donna, “non è accompagnato da alcuna lettera, da alcuna parola di pentimento”.

Le accuse sono pesantissime: deformazione dell’aspetto mediante lesioni permanenti al viso, con le aggravanti di premeditazione, uso di sostanze venefiche, e di aver agito nei confronti dell’ex convivente, oltre ai reati di lesioni personali e atti persecutori.

Un attacco feroce e premeditato, che ha lasciato segni indelebili sulla pelle della donna e ferite profonde nel suo vissuto. E che oggi ritorna nelle aule di giustizia, in attesa di una sentenza che dovrà pesare non solo i fatti, ma anche la mancanza totale di empatia e di rimorso.

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