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Cronaca

Tragedia sfiorata a Torino: uomo si arrampica su un ponteggio e minaccia di buttarsi

Era sotto l’effetto di stupefacenti e convinto di essere ricercato: solo l’intervento paziente di vigili del fuoco, carabinieri e sanitari ha evitato il peggio

Tragedia sfiorata a Torino

Tragedia sfiorata a Torino: uomo si arrampica su un ponteggio e minaccia di buttarsi

La serata di giovedì 22 maggio 2025 ha tenuto Torino col fiato sospeso. In via Baretti, nel cuore pulsante del quartiere San Salvario, un uomo di 40 anni ha messo in scena un gesto disperato che ha trasformato un tratto di città in un fronte d’emergenza. Si è arrampicato su un ponteggio con l’intenzione di farla finita, convinto – in evidente stato confusionale – di essere braccato dalle forze dell’ordine. Era sotto l’effetto di sostanze stupefacenti e fuori controllo. Ma quella che poteva diventare una tragedia annunciata si è conclusa, fortunatamente, con un salvataggio.

Erano da poco passate le 21 quando i primi residenti hanno notato un uomo arrampicato sulle impalcature di un edificio in ristrutturazione. Urla sconnesse, minacce, movimenti pericolosi sul bordo del ponteggio. Qualcuno ha chiamato il 112. Da quel momento, la strada è stata completamente isolata: vigili del fuoco, carabinieri, pattuglie della polizia locale e un’ambulanza hanno raggiunto via Baretti nel giro di pochi minuti. Il traffico è stato deviato, i passanti allontanati, i curiosi bloccati dietro le transenne.

L’uomo, originario di un altro comune fuori provincia, era in uno stato di evidente alterazione. «Mi stanno cercando, vogliono arrestarmi!», avrebbe gridato più volte. Una percezione distorta della realtà, figlia del consumo di stupefacenti. A confermarlo sono stati poi i primi accertamenti sanitari. Per oltre due ore, vigili del fuoco e carabinieri hanno cercato di stabilire un contatto verbale con lui. Ogni passo falso, ogni movimento sbagliato, avrebbe potuto far precipitare la situazione. Letteralmente.

Il negoziatore ha parlato a lungo con tono calmo, cercando spiragli di lucidità nel delirio. Non sono mancati momenti di panico: un piede in fallo, un equilibrio precario, e il respiro collettivo che si blocca. Ma alla fine, la mediazione ha funzionato. Poco dopo le 23, l’uomo ha accettato di scendere. In lacrime, barcollante, è stato accompagnato dai sanitari in ospedale. Non ha riportato ferite. Ma il malessere psicologico, quello, era profondo.

Questo episodio, che ha rischiato di trasformarsi in tragedia, è l’ennesimo campanello d’allarme sul disagio sommerso che percorre le nostre città. Chi si trova in crisi – per motivi psicologici, dipendenze, solitudine – spesso non ha strumenti né contesti per chiedere aiuto. Ma esistono risorse. Il 112 è attivo 24 ore su 24. Il Telefono Amico risponde ogni giorno dalle 10 alle 24 al numero 02 2327 2327. Samaritans Onlus è disponibile dalle 13 alle 22 al numero 06 77208977. E, forse più di tutto, serve una comunità che si accorga, che ascolti, che non volti lo sguardo.

Non è il primo caso che coinvolge la zona di San Salvario, teatro frequente di episodi di disagio urbano. Ma questa volta, almeno, si è evitato il peggio. Resta una riflessione urgente: cosa possiamo fare, come società, per non arrivare sempre sull’orlo?

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