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Cronaca
21 Maggio 2025 - 12:00
Mustafha trova un portafoglio con 750 euro e lo restituisce
Non urla, non chiede, non infastidisce. Mustafha è lì da anni, in piazza Dante a Chieri, all’ombra del mercato del sabato e del via vai quotidiano. Marocchino, volto conosciuto e amato, con il suo borsone pieno di fazzoletti e calze da vendere, è diventato una figura familiare per molti. Il tipo che saluti anche quando non ti fermi. Sempre gentile, mai invadente. Ma sabato mattina, tra i banchi del mercato, Mustafha ha fatto qualcosa che ha trasformato la sua presenza in una lezione silenziosa di civiltà.
Ha trovato a terra un portafoglio, probabilmente scivolato dal bagagliaio di una signora intenta a caricare le borse della spesa. Dentro c’erano 750 euro in contanti, bancomat, carte di credito. Mustafha non ci ha pensato un istante: ha preso il portamonete e lo ha consegnato direttamente alla polizia locale. «Non ho neppure guardato cosa c’era dentro – ha detto agli agenti – non era mio e ho pensato solo a restituirlo».
Un gesto semplice, sì, ma rarissimo. Di quelli che fanno rumore senza far notizia, e che invece questa volta meritano di risuonare forte. Gli agenti hanno rintracciato la proprietaria, che era ormai rassegnata all’idea di aver perso tutto. La riconsegna del portafoglio è stata un piccolo miracolo di onestà, nel cuore di una mattina qualunque.
Portafoglio
A sottolineare l’importanza del gesto, ieri pomeriggio l’assessore Biagio Fabrizio Carillo, insieme all’ufficiale della polizia locale Mauro Cusanno, ha voluto ringraziare pubblicamente Mustafha, con parole che hanno un peso: «Un gesto di grande umanità, che ci ricorda come il rispetto reciproco e la fiducia siano la base della convivenza». Anche il sindaco, Alessandro Sicchiero, ha commentato: «Un esempio di senso civico che ci onora come città».
In un tempo in cui si parla spesso di diffidenza, marginalità, tensione sociale, l’azione di Mustafha vale come una pagina da tenere aperta, da rileggere, da imitare. Lui che vive ai margini, ma con discrezione e dignità, ha dimostrato che l’onestà non è una questione di ruolo sociale, ma di valori personali.
Chieri lo conosce da tempo. Ora, forse, lo guarderà con occhi diversi. Non come “quello dei fazzoletti”, ma come l’uomo che ha dato una lezione a tutti, senza dirla a nessuno.
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