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Cronaca

Tragedia sul lago di Como: corpo di una donna trovato senza vita nelle acque

Il ritrovamento è avvenuto all’alba del 21 maggio. La vittima è una 61enne: il corpo era ancora in acqua quando sono arrivati gli agenti e i soccorritori

Tragedia sul lago di Como

Tragedia sul lago di Como: corpo di una donna trovato senza vita nelle acque

All’alba di un mercoledì qualunque, il lago di Como si è svegliato con una morte senza spiegazioni. Il corpo senza vita di una donna di 61 anni è stato trovato nelle acque antistanti via Cernobbio, nel territorio comunale, in un punto del Lario solitamente frequentato solo da chi abita lì, da chi corre presto o da chi osserva il lago in silenzio.

Erano da poco passate le 6 del mattino quando l’allarme è partito. Sul posto sono arrivati in pochi minuti gli agenti della questura di Como, la guardia costiera e i volontari della Croce Rossa. Ma ogni tentativo è stato vano. La donna era già morta. Il corpo è stato recuperato, la zona transennata, i rilievi avviati subito. Perché la scena lasciava spazio a troppe domande e a nessuna risposta immediata.

L’identificazione è stata rapida, ma per rispetto della famiglia e per esigenze investigative, il nome della vittima non è stato ancora reso noto. Ciò che manca è il perché. Cosa ci faceva la donna da sola in prossimità del lago, a quell’ora? È caduta? È stata spinta? Ha scelto volontariamente di entrare in acqua? Nessuna ipotesi è stata esclusa. I carabinieri e la polizia scientifica stanno ricostruendo minuto per minuto le ultime ore di vita della donna, analizzando le immagini delle telecamere di sorveglianza, contattando amici, familiari, vicini di casa.

Secondo le prime analisi medico-legali, la morte risalirebbe alla notte tra il 20 e il 21 maggio, poche ore prima del ritrovamento. Non sono emersi, al momento, evidenti segni di violenza. Ma l’autopsia sarà decisiva per chiarire se si tratta di un annegamento accidentale, di un gesto estremo o di una morte provocata da terzi. Nel frattempo, gli inquirenti stanno vagliando ogni possibile elemento: il passato della vittima, il suo stato di salute, le sue ultime telefonate, ogni dettaglio utile per sciogliere il nodo di un mistero che ha spento la quiete del lago.

Il ritrovamento ha colpito profondamente la comunità di Cernobbio e di Como, dove la notizia si è diffusa rapidamente, accompagnata da sgomento e preoccupazione. Non è solo la morte in sé a scuotere. È l’assenza di una spiegazione, il vuoto improvviso in un contesto che sembra sempre sospeso tra bellezza e silenzio. E proprio in questo silenzio, oggi, si cerca di far parlare l’acqua, il vento, le tracce lasciate nella notte.

Le autorità invitano chiunque abbia visto o sentito qualcosa ad avvicinarsi, anche anonimamente, anche solo per fornire dettagli apparentemente irrilevanti. Perché ogni tessera può servire a comporre l’immagine di un finale che, ora, appare senza cornice e senza contesto.

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