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Cronaca
19 Maggio 2025 - 15:19
Povertà in crescita tra giovani e lavoratori stabili: la Caritas lancia l’allarme (foto di repertorio)
Cresce in silenzio, ma colpisce sempre più da vicino. La povertà a Torino e nell’area metropolitana non riguarda più solo chi vive ai margini, ma anche chi ha un lavoro, una casa e un contratto a tempo indeterminato. A lanciare l’allarme è la Caritas Diocesana, che nel suo terzo rapporto dell’Osservatorio delle Povertà e delle Risorse, presentato il 19 maggio nel capoluogo piemontese, fotografa un fenomeno che si sta radicando nelle fasce giovani e attive della popolazione.
Nel corso del 2024, la rete Caritas ha assistito 47.456 persone. Di queste, il 30% si è rivolto per la prima volta agli sportelli, senza precedenti richieste di aiuto: “nuovi poveri”, come li definisce Pierluigi Dovis, referente della Caritas Diocesana di Torino e responsabile delle Caritas di Piemonte e Valle d’Aosta.
“Il rapporto sui dati del 2024 segna una stabilizzazione rispetto agli ultimi tre anni, ma la povertà continua a crescere sia in termini quantitativi che qualitativi”, spiega Dovis. “Le persone che si sono rivolte a noi sono aumentate del 28% rispetto al 2023. E tra i nuovi poveri, il 61% ha meno di 25 anni e il 60% è nato in Italia. Questo ci dice che la povertà sta colpendo duramente i giovani italiani”.
Il dato forse più preoccupante è la presenza sempre più significativa di lavoratori con contratto stabile tra gli utenti Caritas. “Oltre il 27% di chi si è rivolto a noi ha un contratto a tempo indeterminato. Questo fa riflettere: le misure pubbliche non bastano più e serve una risposta concreta e strutturale”, sottolinea Dovis.
Nel 2024, si registra anche un forte aumento di cittadini stranieri in difficoltà economica: da 5.073 nel 2023 a 7.978 nel 2024, con un incremento del 57%. A livello territoriale, la zona più colpita resta Barriera di Milano, ma i numeri crescono anche a Lucento, Cenisia e in diversi comuni dell’area metropolitana come Collegno, Grugliasco, Rivoli, Venaria Reale, Settimo Torinese e Chieri.
Altro dato significativo riguarda il profilo di genere degli assistiti: nel 2024, gli uomini in difficoltà economica sono aumentati. Dei 14.817 seguiti direttamente dalla rete Caritas, il 56% (8.102) è di genere maschile, con un incremento del 7% rispetto all’anno precedente. Un cambio di tendenza rispetto al passato, quando la richiesta d’aiuto era più equilibrata o a prevalenza femminile.
Tra le forme di disagio più evidenti, emerge con forza la fragilità abitativa. Come spiega Antonella Di Fabio, responsabile dell’Osservatorio Caritas, non si tratta più solo di emergenza per chi è senza fissa dimora: “È una forma di povertà trasversale, che riguarda anche la fascia media, sempre più spesso costretta a scegliere se pagare le bollette o l’affitto. Un dato che continua a crescere costantemente”.
Il quadro tracciato dal rapporto parla chiaro: il concetto stesso di povertà si è trasformato. Oggi include chi lavora, chi ha studiato, chi ha una casa. Ma non ha più margine. La rete Caritas tiene, ma la soglia dell’allarme è superata.
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