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Cronaca

Traffico di droga, rapine in villa, prostituzione e bancarotte: la Guardia di Finanza smantella una banda criminale attiva in mezza Italia

Le auto venivano modificate con vani nascosti e vetri oscurati per occultare cocaina, contanti e armi: sequestrati anche 500mila euro in contanti e un passivo fallimentare di 3 milioni

Traffico di droga, rapine in villa, prostituzione e bancarotte

Traffico di droga, rapine in villa, prostituzione e bancarotte: la Guardia di Finanza smantella una banda criminale attiva in mezza Italia (foto di repertorio)

Non solo droga e prostituzione, ma anche rapine in villa, estorsioni, ricettazione, bancarotte pilotate e un sistema per evadere sanzioni e trasportare stupefacenti in veicoli camuffati. È il mosaico criminale ricostruito dalla Guardia di Finanza di Bergamo, che ha eseguito un blitz su disposizione della Procura portando alla luce una struttura organizzata e ramificata. Il bilancio: due arresti, un divieto di dimora su tutto il territorio nazionale, un divieto di esercizio d’impresa per un anno, oltre due milioni di euro sequestrati, e un bottino che include anche una Mercedes Limousine impiegata per accompagnare le prostitute.

L’indagine è partita da alcune società bergamasche di autonoleggio e tuning, apparentemente regolari. In realtà, molte vetture venivano noleggiate senza contratto, modificate in modo da ospitare doppi fondi e vani nascosti per occultare droga, contanti o armi. L’organizzazione – composta da italiani e albanesi – operava in Lombardia e in altre regioni italiane, secondo un copione collaudato di infiltrazione economica e gestione criminale delle attività d’impresa.

Durante le perquisizioni sono stati trovati oltre 500mila euro in contanti, 25 chili di cocaina e hashish dal valore stimato di 450mila euro, e accertato un passivo fallimentare di circa 3 milioni di euro, con drenaggio illecito di oltre 1 milione dai conti societari. La società di noleggio, oltre a tutto ciò, aveva accumulato sanzioni stradali per 120mila euro, mai imputate ai veri trasgressori, grazie a un sistema di assenza di tracciabilità e contratti inesistenti.

A rendere ancora più inquietante il quadro, l’uso sistematico delle vetture modificate non solo per traffici illeciti ma anche per agevolare sfruttamento della prostituzione e rapine in abitazioni private, dove le vittime venivano spesso sorprese con mezzi rapidi e sofisticati.

Un’organizzazione fluida, capace di muoversi tra i business dell’illecito e il mondo delle apparenze legali. Ma stavolta, la rete si è spezzata.

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