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Cronaca

Coltellate nella quiete di Collegno: un 28enne in fin di vita dopo un'aggressione feroce tra le mura di casa e in strada

Violenza improvvisa in un appartamento di via, poi la fuga e l'ulteriore attacco sotto gli occhi dei passanti. La vittima lotta tra la vita e la morte, mentre le indagini dei carabinieri si intrecciano con il silenzio di chi ha visto e non parla

Aggressione a Collegno

Coltellate nella quiete di Collegno: un 28enne in fin di vita dopo un'aggressione feroce tra le mura di casa e in strada

Una mattinata qualunque si è trasformato in un incubo per Collegno, Comune dell’hinterland torinese, dove un uomo di 28 anni è stato accoltellato con ferocia in un contesto che ancora oggi resta pieno di ombre. Non un’aggressione fugace, ma una doppia ondata di violenza: prima dentro un appartamento, poi di nuovo in strada, sotto gli occhi di testimoni ora fondamentali per risalire alla dinamica dei fatti. La vittima, trovata in una pozza di sangue, è stata trasportata d’urgenza in ospedale e le sue condizioni sono critiche. È vivo, ma resta appeso a un filo. Il riserbo sulle sue generalità e sul contesto familiare lascia intendere che si tratti di una vicenda più intricata di quanto appaia in superficie.

Secondo le prime indiscrezioni trapelate oggi, cinque giorni dopo l’aggressione, tutto sarebbe iniziato all’interno di un’abitazione privata, con un litigio degenerato in accoltellamento. Non si esclude che vittima e aggressore si conoscessero, né che la vicenda abbia radici personali o sentimentali. Dopo le prime coltellate, l’uomo sarebbe riuscito a uscire dall’alloggio, tentando la fuga. Ma è stato nuovamente colpito in strada, in un’escalation che ha lasciato interdetti i residenti della zona. Alcuni hanno riferito di aver udito urla strazianti e poi di aver visto un corpo riverso sull’asfalto. I carabinieri della compagnia di Rivoli sono intervenuti immediatamente, delimitando la scena e avviando un’indagine a 360 gradi.

Aggressione a Torino

Ad oggi non risultano fermi né indagati ufficiali, ma i militari stanno raccogliendo testimonianze, analizzando filmati delle telecamere di videosorveglianza e tracciando ogni dettaglio utile. La pista dell’aggressione mirata – e non casuale – sembra la più probabile, mentre si scava anche nel passato della vittima per capire se ci siano precedenti, minacce o contesti che possano aver innescato la violenza.

Nel frattempo, la città è sotto shock. Collegno, da sempre considerata una zona residenziale tranquilla e ben sorvegliata, fatica a metabolizzare un episodio così violento. In molti raccontano di essersi sentiti "improvvisamente vulnerabili", mentre la paura serpeggia anche tra i più giovani, che frequentano la zona per la presenza di scuole, uffici e locali. Il sindaco, informalmente contattato dalle forze dell’ordine, ha invitato la popolazione a collaborare con gli inquirenti, segnalando anche il più piccolo dettaglio. Perché qualcuno, quella mattina, ha visto qualcosa. E quel qualcosa potrebbe cambiare il corso delle indagini.

Il clima in città è teso, ma i carabinieri rassicurano: "Siamo sulle tracce dell’aggressore, seguiamo più piste, ma serve la collaborazione di tutti". Intanto, i sanitari lottano per salvare la vita del ragazzo, mentre tra i familiari cala un silenzio impenetrabile. Un silenzio che pesa, ma che presto potrebbe cedere il passo alla verità. Una verità che, come spesso accade in questi casi, si nasconde tra conflitti personali, reticenze e omissioni. E che ora spetta agli investigatori portare alla luce, prima che il tempo e la paura la seppelliscano.

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