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Cronaca
03 Maggio 2025 - 14:50
A Leinì un atto di vandalismo ha colpito una delle sue più potenti testimonianze di sensibilizzazione sociale: la panchina rossa, simbolo della lotta contro la violenza di genere. Questo gesto, che ha suscitato sdegno e indignazione tra i cittadini, è stato denunciato attraverso un post su un gruppo Facebook locale, "Sei di Leinì se...", accompagnato da un'immagine eloquente della panchina distrutta e da una frase che non lascia spazio a interpretazioni: “Non ci sono parole”.
La panchina rossa, situata nel parco cittadino, rappresenta un monito visibile e costante contro la violenza di genere, un tema di cruciale importanza che coinvolge non solo le vittime dirette ma l'intera comunità. La sua distruzione non è solo un atto di vandalismo, ma un attacco al simbolo stesso di solidarietà e rispetto che essa rappresenta.
L'assessore Alessandro Gilestro è intervenuto prontamente sull'accaduto, dichiarando: “Il gesto si commenta da sé. Procederemo nel più breve tempo possibile al ripristino di questa panchina, tutelando l’interesse del bene comune in tutti i modi possibili.” Le sue parole riflettono l'impegno delle istituzioni locali nel preservare i simboli di sensibilizzazione e nel garantire la sicurezza e il rispetto degli spazi pubblici.
Questo episodio di vandalismo non è un caso isolato, ma si inserisce in un contesto più ampio di furti e atti vandalici che stanno scuotendo il Piemonte. La comunità di Leinì, tuttavia, non si lascia abbattere e si stringe attorno ai valori di solidarietà e rispetto, lanciando un appello per una maggiore sicurezza e una più forte sensibilizzazione contro la violenza di genere. La distruzione della panchina rossa è un richiamo a non abbassare la guardia e a continuare a lottare per una società più giusta e rispettosa. La promessa di ripristino da parte delle autorità locali è un segnale positivo, ma è fondamentale che l'intera comunità si impegni a proteggere e valorizzare i simboli che rappresentano i diritti e la dignità di tutti.
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