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Cronaca

Sparatoria a Torino in piena mattinata: 32enne ferito alla gamba

Colpito a una gamba un 32enne di origini straniere, trasportato al San Giovanni Bosco. Il proiettile è uscito, non è in pericolo di vita. Ancora ignoto il movente. Quartiere sotto shock

Sparatoria a Torino

Sparatoria a Torino in piena mattinata: 32enne ferito alla gamba

Un uomo di 32 anni, di origini straniere, colpito alla gamba da un proiettile esploso in piena mattinata, in strada, in via Pianezza 95, a Torino. È questa la scena da far west che si è consumata oggi nella periferia nord della città, dove una tranquilla giornata feriale si è trasformata in un incubo per residenti e passanti. Il colpo ha trafitto l’arto della vittima, senza provocare danni vitali, ma tanto è bastato a far risuonare l’eco di una Torino dove la sicurezza sembra sempre più una promessa mancata.

L’uomo è stato soccorso e trasportato all’ospedale San Giovanni Bosco, dove è stato subito stabilizzato. Il proiettile ha attraversato la gamba, è uscito, e le sue condizioni, secondo fonti sanitarie, non destano preoccupazioni. Ma a preoccupare — e molto — è il contesto. Chi ha sparato? E perché? Si tratta di un regolamento di conti, di un atto intimidatorio, o di un gesto improvviso e isolato? Al momento, la polizia mantiene il massimo riserbo. Gli agenti stanno lavorando per ricostruire la dinamica, raccogliere testimonianze, recuperare eventuali immagini di videosorveglianza. Una cosa è certa: l’aggressore è riuscito a fuggire.

Sparatoria a Torino

Il quartiere, già segnato da tensioni sociali, spaccio e episodi di microcriminalità, oggi fa i conti con un nuovo trauma. I residenti parlano di “un botto secco”, di “persone che fuggivano”, di “una scena da film”. Ma qui non ci sono effetti speciali. C’è la realtà brutale di una città che si risveglia con un colpo di pistola. E l’ennesimo ferito che entra nelle statistiche, mentre chi ha premuto il grilletto sparisce nel nulla.

Non è la prima volta che via Pianezza finisce sotto i riflettori per episodi di violenza. Ma ogni volta — passata la paura — tutto torna a tacere. Fino al prossimo sparo. Quello di oggi non ha ucciso nessuno. Ma ha lasciato il segno. Sulla pelle del ferito. E sulla coscienza di una città che non può più permettersi di ignorare che la violenza ormai cammina in strada, alla luce del sole.

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