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Cronaca

Tragedia alla Florida State University: spari sul campus, sangue tra i libri

Due morti e cinque feriti a Tallahassee, il sospettato è uno studente ventenne sotto custodia

Tragedia alla Florida State University

Tragedia alla Florida State University: sparatoria sul campus

La mattina del 17 aprile 2025 si è trasformata in un inferno alla Florida State University di Tallahassee, in Florida. Una sparatoria improvvisa e brutale ha spezzato due vite, ne ha ferite altre cinque e ha lasciato una comunità studentesca sconvolta, impaurita, spezzata. A premere il grilletto, secondo le indagini preliminari, è stato un volto noto tra le aule: Phoenix Ikner, 20 anni, studente di scienze politiche e figlio di una agente delle forze dell’ordine locali.

Secondo quanto riferito dalla polizia del campus, guidata dal comandante Jason Trumbower, il giovane ha agito con un’arma appartenente alla madre, rinvenuta nei pressi della Student Union, luogo in cui si è consumato l’orrore. Ikner è rimasto ferito nel confronto con gli agenti e si trova ora ricoverato sotto custodia, in condizioni stabili. Nonostante la rapidità dell’intervento, due persone hanno perso la vita. Nessuna di loro, fa sapere la polizia, era iscritta all’università. Un dettaglio che non cambia la gravità dell’accaduto, ma ne complica le motivazioni.

Sparatoria in Florida

Il rettore Richard McCullough ha parlato di una “giornata tragica”, esprimendo vicinanza e dolore per le vittime e le loro famiglie. Ma la tragedia ha immediatamente assunto un rilievo nazionale. Il presidente Donald Trump, intervenuto da Washington, ha definito la sparatoria “una cosa terribile”, ribadendo però la sua linea: “A sparare sono le persone, non le armi”. La ministra della Giustizia Pam Bondi ha promesso il massimo impegno dell’FBI nelle indagini, mentre Kristi Noem, segretaria alla Sicurezza Interna, ha lanciato un appello alla solidarietà, dichiarando: “I nostri cuori sono con la FSU”.

Chi è Phoenix Ikner? Secondo il giornale studentesco FSView/Florida Flambeau, era un giovane noto per le sue posizioni controverse. In un articolo pubblicato pochi mesi fa, aveva criticato aspramente una manifestazione pacifica organizzata dal gruppo “Tallahassee Students for a Democratic Society”, esprimendo una visione pessimistica e disillusa della politica americana.

L’evento riapre con forza la questione della sicurezza nei campus e del controllo delle armi. La Florida, come molti altri stati, garantisce un facile accesso alle armi, spesso anche ai giovani. E in un contesto in cui le sparatorie di massa si moltiplicano, le università si trovano sempre più esposte a episodi drammatici. Il dibattito è destinato a infiammarsi, ancora una volta. Intanto, a Tallahassee, le sirene della polizia hanno lasciato il posto al silenzio del lutto. Un silenzio che chiede risposte.

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