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Cronaca
20 Aprile 2025 - 19:33
(foto d'archivio)
È bastato un attimo perché la solennità della Veglia Pasquale si trasformasse in un’emergenza. Alle 22.15 di sabato sera, nel Duomo di Cuneo gremito di fedeli, le fiamme sono divampate da un confessionale, risalendo rapide lungo un tendaggio posto in fondo alla navata centrale. Un bagliore, un odore acre, poi il fumo. La celebrazione si è interrotta di colpo, mentre centinaia di persone si apprestavano a ricevere la comunione dopo il battesimo e le cresime officiate dal vescovo Piero Delbosco.
È accaduto tutto in pochi minuti, ma abbastanza da generare tensione in uno dei momenti liturgici più importanti dell’anno. Eppure, il panico non ha avuto la meglio: grazie alla prontezza di uno dei presenti, che ha afferrato un estintore e ha colpito il fuoco alla base, l’incendio è stato contenuto prima dell’arrivo dei vigili del fuoco, i quali hanno completato le operazioni di spegnimento e messo in sicurezza l’edificio.
A gestire l’evacuazione è stato il parroco Mauro Biodo, che ha guidato i fedeli verso l’uscita attraverso la sacrestia e il cortile della casa parrocchiale. Nessuna corsa, nessuna calca. Solo volti tesi e lo stupore muto di chi aveva ancora in mano il libretto dei canti. “State tranquilli, usciamo da qui”, avrebbe detto il parroco, secondo alcuni testimoni.
Il rogo, secondo una prima ricostruzione, potrebbe essere stato innescato da una candela o da un corto circuito. I tecnici e i carabinieri sono al lavoro per accertare le cause precise. Il confessionale coinvolto è stato transennato, così come parte della navata.
Una volta all’esterno, alcuni fedeli — dopo aver ripreso fiato — hanno scelto di concludere comunque la celebrazione, ricevendo la comunione nel cortile. Un gesto semplice, ma denso di significato, che ha restituito un po’ di serenità dopo la paura. “È stato un momento di disorientamento, ma anche di grande responsabilità collettiva”, ha detto una parrocchiana, ancora visibilmente scossa.
Fortunatamente non si registrano feriti né intossicati, ma l’episodio solleva interrogativi sulla sicurezza degli edifici religiosi, specie durante eventi con grande affluenza. La cattedrale, risalente al XVIII secolo e punto di riferimento per la comunità cuneese, sarà oggetto di verifiche più approfondite nei prossimi giorni.
Il vescovo Delbosco ha ringraziato i soccorritori e i fedeli per il sangue freddo dimostrato. “Un piccolo incendio non ha spento la luce della Pasqua, che resta un simbolo di rinascita anche nei momenti di difficoltà”, ha dichiarato.
Domenica mattina, la navata centrale del Duomo profuma ancora lievemente di fumo. L’altare è in ordine, ma il confessionale annerito resta lì, a testimonianza di ciò che poteva essere e non è stato. Una Pasqua diversa, ma non spezzata.
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