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Cronaca
18 Aprile 2025 - 12:24
Monteu da Po, l'ultima telefonata di Giuseppe Bracco: "Papà sali sul tavolo, sto arrivando" (foto archivio)
Un dramma silenzioso consumatosi in pochi, lunghissimi minuti. Giuseppe Bracco, 92 anni, vedovo, conosciuto da tutti a Monteu da Po come “il falegname”, è morto annegato nel suo appartamento al piano terra di corso Industria. L’acqua è entrata all’improvviso, con una furia mai vista prima. In un’ultima, disperata telefonata, l’uomo ha detto alla figlia: “Aiuto, l’acqua mi è entrata in casa”. Poi più nulla. Quando i soccorritori sono riusciti a raggiungerlo, per Giuseppe non c’era più nulla da fare.
È il 17 aprile 2025, giorno in cui il rio Della Valle, solitamente in secca, si è trasformato in un torrente impazzito. In dieci minuti ha rotto gli argini e ha sommerso il paese. Auto trascinate via, strade scomparse sotto il fango, case invase dall’acqua fino ai balconi del primo piano. Una furia idrica che ha trasformato Monteu da Po in una zona di guerra.
Giuseppe si trovava da solo in casa. La figlia, che vive a Torino, ha cercato in ogni modo di tranquillizzarlo. “Sali sul tavolo, sto arrivando”, gli ha detto, pur sapendo che le condizioni meteo e le strade impraticabili rendevano impossibile raggiungerlo in tempo. Una nipote ha anche lanciato un appello sui social, chiedendo aiuto agli abitanti del paese. Ma nessuno è riuscito a sfidare quella corrente di fango che ha trasformato le strade in trappole.
La furia del fiume
“Con quella forza d’acqua saremmo morti in tanti”, ha dichiarato la sindaca Maria Elisa Ghion, visibilmente scossa. “Non si era mai visto niente del genere. È successo tutto in dieci minuti. Un disastro improvviso, devastante”.
Quando i soccorritori sono entrati nell’abitazione, si sono trovati davanti una scena straziante: mobili rovesciati, elettrodomestici sommersi, tutto travolto. Al centro di quel caos, il corpo di Giuseppe, riverso nell’acqua. La sua casa era diventata una trappola d’acqua e silenzio.
Monteu da Po è sotto shock. Tutti conoscevano Giuseppe Bracco. “Un uomo buono, sempre con le mani nel legno – racconta un vicino – aveva lavorato fino a tardi, anche da pensionato, nel suo piccolo laboratorio. Amava le cose fatte bene, e ora se n’è andato così, senza nemmeno una possibilità”.
Sempre a Monteu, poche ore dopo, si è sfiorata un’altra tragedia: un’anziana bloccata al primo piano con l’acqua alle ginocchia è stata salvata in extremis dai carabinieri. Un militare l’ha sollevata in braccio e portata fuori tra i detriti. Un gesto che ha evitato un secondo lutto nel giro di poche ore.
La morte di Giuseppe Bracco è il volto umano e doloroso di un disastro climatico che ha colpito duro, trasformando un piccolo fiume in una minaccia letale. E mentre Monteu prova a ripulire le strade, contare i danni e ricominciare, resta l’amarezza di una perdita che poteva forse essere evitata. Resta la voce spezzata di un uomo anziano che chiedeva solo aiuto. E una comunità che, oggi, piange uno dei suoi.
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