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Cronaca

Capodanno col botto: "Pozzolo aveva l’arma e non mi ha soccorso"

Luca Campana accusa in aula: “Mi ha sparato e se n’è stato fermo. Aveva la pistola in mano”. Il deputato Pozzolo unico imputato per il caso Rosazza

Sparo di Capodanno

Sparo di Capodanno: Emanuele Pozzolo a processo per porto abusivo di armi

La piccola pistola che ha trasformato una festa di Capodanno 2024 in una caso giudiziario "era in mano a Pozzolo, che non mi ha prestato soccorso". L'ha detto in aula a Biella Luca Campana, 32 anni, ferito da uno sparo nella pro loco del piccolo paese di Rosazza. Campana è il genero di Pablito Morello, ex caposcorta del sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro, entrambi al cenone, insieme alla sindaca del paese, Francesca Delmastro, sorella dell'esponente del governo, con altri esponenti di FdI.

Il deputato vercellese Emanuele Pozzolo, dopo i fatti sospeso dal gruppo alla Camera e che non si è più iscritto al partito, aveva trascorso la serata del 31 dicembre 2023 in famiglia, nella vicina Campiglia Cervo, poi era sceso a Rosazza con in tasca una North American Arms calibro 22. Nel processo è l'unico imputato: deve rispondere di porto illegale di arma comune da sparo e di munizionamento da guerra. Campana infatti, raggiunto un accordo economico, aveva ritirato la querela per lesioni. Per esplosioni pericolose e omessa custodia d'armi il parlamentare aveva invece presentato e si era visto accogliere una richiesta di oblazione (un pagamento), giungendo al non luogo a procedere.

“Ero al centro della sala, c'erano Pozzolo, Morello e Andrea Delmastro, ma non ricordo molto bene” – ha detto il ferito – “Pozzolo estrae dalla tasca dei jeans un oggetto che sembrava un accendino. Ci invita a spostarci vicino a un tavolo. A fianco a me c'era Morello e dall'altra Pozzolo. Ho chiesto se l'arma fosse vera o finta, ma non ho ricevuto risposta. Pozzolo ha iniziato a maneggiarla. Faceva pressione sul tamburo”. Poi è partito il colpo. “Il proiettile si è conficcato nella mia gamba sinistra. Ho chiesto ‘perché mi hai sparato’. Era appoggiato contro un muro”.

A dare la propria versione oggi è stato anche Morello. “Stavamo parlando: c'erano Zappalà (consigliere regionale Davide Zappalà, ndr), Zani (presidente del consiglio comunale di Biella, Luca Zani) e Pozzolo” – ha raccontato – “Delmastro era fuori a fumare. Guardo Pozzolo e gli vedo un oggetto nel palmo della mano a forma di pistola. Con l'altra mano continua ad armeggiare in maniera maldestra. Ho fatto un gesto con la mano, ma non ho toccato l'arma. Lui ha fatto un gesto come di protezione ed è partito un colpo. L'arma l'ha tenuta solo lui”. Il colpo è partito. “Prendo l'arma” – prosegue l'allora caposcorta – “e la sento calda. La ripongo sul tavolo. Lo allontano e una donna gli dà una sedia e dell'acqua”. Nell'attesa dei soccorsi e dei carabinieri “sembrava che Pozzolo avesse intenzione di andarsene a casa” ha aggiunto Morello.

Tra i testimoni oggi hanno parlato anche Zani, il maresciallo capo dei carabinieri Alessandro Sabatini, all'epoca comandante della stazione, e il maresciallo Luca Tarantini del nucleo investigativo. La prossima udienza sarà il 14 aprile.

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