Le fiamme sono divampate improvvise, avvolgendo il retro di un bus del trasporto pubblico locale, alimentato a gasolio, fermo in sosta. È successo questa mattina, martedì 15 aprile, intorno alle 8:20, in una zona urbana di Volpiano. A bordo del mezzo, fortunatamente, c’era solo l’autista, che è riuscito a uscire in tempo prima che l’incendio si propagasse all’intero veicolo.
L’allarme è stato lanciato immediatamente, e nel giro di pochi minuti sono intervenute sul posto le squadre dei vigili del fuoco del comando provinciale di Torino, che hanno circoscritto e domato le fiamme prima che potessero coinvolgere altre vetture o strutture vicine. Le operazioni di spegnimento e messa in sicurezza sono durate circa un’ora.
Il bus era fermo in sosta e non trasportava passeggeri, ma l’episodio ha generato momenti di tensione tra i passanti e gli operatori dei mezzi pubblici, che si sono avvicinati vedendo la colonna di fumo nero alzarsi in cielo. La zona è stata temporaneamente chiusa per consentire le operazioni di emergenza.

Non sono ancora chiare le cause dell’incendio, ma non si esclude un guasto tecnico all’impianto meccanico o al motore del veicolo. Saranno ora i tecnici del trasporto pubblico e i periti dei vigili del fuoco a ricostruire la dinamica dell’accaduto. Il mezzo è stato completamente danneggiato nella parte posteriore.
Nessun ferito, ma un nuovo campanello d’allarme sulla sicurezza dei mezzi pubblici. Non è la prima volta, infatti, che un bus prende fuoco nella cintura torinese: episodi simili si sono verificati anche negli scorsi anni, soprattutto su mezzi più datati. Da qui la richiesta, sempre più pressante, di un rinnovo del parco veicoli e maggiori controlli periodici.
L’autista, sotto choc ma illeso, è stato accompagnato al deposito per accertamenti. Resta la prontezza con cui ha lasciato il mezzo e avvisato i soccorsi: un gesto che ha evitato conseguenze più gravi. L’incidente di Volpiano riapre il dibattito sulla manutenzione e la sicurezza del trasporto pubblico. In un contesto dove i mezzi circolano spesso oltre la loro soglia d’usura, la prevenzione non può più attendere.


