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Cronaca
14 Aprile 2025 - 10:33
Brucia l’auto dell’ex: arrestato stalker a Serravalle Scrivia
Un braccialetto elettronico al polso e una misura di allontanamento attiva. Ma non è bastato. L’ossessione di un uomo di 35 anni di Serravalle Scrivia, in provincia di Alessandria, è riesplosa dopo che l’ex compagna, in un gesto di fiducia o forse di stanchezza, aveva deciso di rimettere la querela che lo aveva portato via da casa. Una tregua che è durata poco.
Nei mesi successivi, l’uomo ha ripreso a minacciare, insultare e molestare la donna, con episodi sempre più gravi, culminati in uno schiaffo per strada e infine in un gesto estremo e potenzialmente letale: ha dato fuoco all’auto dell’ex, parcheggiata in un garage condominiale, mettendo a rischio la vita di tutti gli abitanti della palazzina.
Il rogo, per fortuna, è stato domato grazie al pronto intervento dei soccorsi, ma il gesto ha mostrato con evidenza l’escalation della violenza. Le indagini, coordinate dalle forze dell’ordine, hanno permesso di ricostruire ogni passaggio e raccogliere prove concrete contro il 35enne, che ora è stato arrestato per atti persecutori e incendio doloso.
Questa storia, che si svolge nel silenzio domestico di un comune di provincia, ripropone con urgenza un tema ancora drammaticamente attuale: quello del ritorno dello stalker dopo una remissione di querela, scelta legittima ma spesso rischiosa in assenza di un reale cambiamento da parte dell’autore delle violenze.
Minacce e violenza Serravalle
Il caso di Serravalle mostra come l’ossessione non si spegne con un provvedimento, e come la fiducia della vittima possa trasformarsi in nuova vulnerabilità. Il braccialetto elettronico, pur essendo uno strumento utile, non ha impedito all’uomo di colpire indirettamente, spostando il baricentro della violenza: non più dentro casa, ma sul mezzo della libertà, l’automobile, nel luogo pubblico e condiviso del garage.
Ora l’ex compagna, che aveva sperato in una normalità possibile, si trova di nuovo a fare i conti con la paura e con l’ombra del passato che ritorna in fiamme. E il messaggio che arriva da Serravalle è uno solo: le misure di protezione devono essere accompagnate da una strategia reale di prevenzione e monitoraggio, per evitare che le vittime siano lasciate da sole anche dopo il “perdono”. Perché non sempre una seconda possibilità salva: a volte, può uccidere.
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