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Cornaca

Torino, evasione milionaria e locali fantasma: spunta un ex killer con Lamborghini d’oro

Gianluca Moscatiello, ex camorrista diventato collaboratore di giustizia, è tra i nomi chiave dell’inchiesta “Cash Flow”: sequestro di 9 auto di lusso e contanti per centinaia di migliaia di euro.

Torino, evasione milionaria

Torino, evasione milionaria e locali fantasma: spunta un ex killer con Lamborghini d’oro

È l’epilogo scintillante di un'indagine che parte dai cantieri edili e arriva ai club notturni, passando per Tesla, Mercedes e una Lamborghini oro zecchino. L’inchiesta “Cash Flow”, chiusa nei giorni scorsi dalla Guardia di Finanza di Torino sotto il coordinamento del pm Vito Destito, svela un meccanismo di evasione fiscale da milioni di euro. E porta con sé un nome che pesa: Gianluca Moscatiello, 49 anni, ex killer del clan camorristico Genovese, oggi “imprenditore” nel capoluogo piemontese.

Ufficialmente Moscatiello non compare in nulla. Né nei contratti, né nei registri delle imprese. Tutto è intestato a moglie, fratelli, cugini. Ma secondo la Finanza, è lui il vero dominus di una rete di locali notturni e investimenti milionari. Dopo aver lasciato la Campania e il passato criminale – compreso l’omicidio di Walter De Cristofaro nel 2000 a Serino – Moscatiello si era rifatto una vita tra luci, tavoli vip e auto di lusso.

Il sistema, secondo gli investigatori, era semplice quanto efficace. Una ditta edile, al centro del fascicolo, emetteva fatture gonfiate – o del tutto fittizie – a beneficio di altre nove aziende. Lavori inesistenti, descritti genericamente con formule come “lavori presso conto vostro”. Il denaro arrivava (anche grazie a 25mila euro di fondi pubblici per le PMI), veniva accreditato – in tutto oltre 4,4 milioni di euro – e quasi subito prelevato in contanti.

Denaro che finiva in un circuito parallelo, completamente sommerso, dove serviva a pagare dipendenti in nero, acquistare merce e, in alcuni casi, a finanziare soggetti terzi. Tra questi, proprio Moscatiello: 400mila euro, secondo le carte, sarebbero stati dirottati su di lui e reinvestiti in locali e auto di pregio. E così, il 49enne ex affiliato camorrista, pur in libertà come collaboratore di giustizia, girava per Torino a bordo di bolidi, mentre altri evadevano e lui incassava.

Ora la musica è cambiata. Il giudice ha disposto il sequestro di nove vetture di lusso, tra cui la famosa Lamborghini color oro, oltre a centinaia di migliaia di euro in contanti. Per i 10 legali rappresentanti delle ditte coinvolte è scattata la denuncia per reati fiscali, riciclaggio e autoriciclaggio. Le società sono state segnalate anche ai sensi del decreto 231 sulla responsabilità amministrativa degli enti, mentre la Procura ha richiesto la liquidazione giudiziale dell’impresa edile principale.

L’inchiesta “Cash Flow” rivela il lato nascosto della nuova imprenditoria criminale, che si insinua nei meccanismi legali e sfrutta la burocrazia per riciclare capitali. Con una nuova faccia, ma vecchie logiche: evasione, impunità, e ostentazione.

Torino scopre così che dietro i vetri fumé di certi locali e le targhe delle supercar può nascondersi molto più di un manager di successo. Talvolta, c'è un passato di sangue, un presente opaco e un futuro tutto da riscrivere.

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