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Cronaca
13 Aprile 2025 - 11:12
Un pacco sospetto, due contenitori collegati da una scheda elettronica, un uomo incappucciato immortalato dalle telecamere mentre lo lascia nel cortile di una palazzina. Sembra la scena di un thriller urbano, invece è accaduto davvero, questa mattina all’alba, in corso Cavallotti 72, a Novi Ligure, nel cuore della provincia di Alessandria.
Era da poco passata l’ora X delle 5:00 quando un residente, sceso per caso nel cortile condominiale, si è accorto del pacco anomalo. In pochi istanti ha dato l’allarme chiamando il 112. Da lì, una macchina operativa precisa e silenziosa si è messa in moto: Vigili del Fuoco, carabinieri e artificieri si sono alternati in un intervento ad alta tensione, culminato con il brillamento controllato del dispositivo da parte degli esperti della Questura di Torino.
Il presunto ordigno, come comunicato dalla sala operativa provinciale dei Vigili del Fuoco, era composto da due contenitori uniti tra loro da una scheda elettronica, che ha fatto subito temere un dispositivo rudimentale ma potenzialmente pericoloso. Anche se le operazioni si sono concluse senza deflagrazione e senza danni, la prudenza è stata massima.
Per motivi di sicurezza, le forze dell’ordine hanno proceduto all’evacuazione di circa venti residenti. Alcuni hanno trovato riparo a casa di amici o familiari, altri sono rimasti nelle auto parcheggiate nei pressi dell’edificio, in attesa di capire cosa stesse accadendo. Un’ambulanza è rimasta sul posto per tutta la durata dell’intervento, pronta a intervenire in caso di emergenza sanitaria.
Decisive potrebbero rivelarsi le immagini di videosorveglianza della zona. Alcune telecamere avrebbero infatti ripreso un uomo incappucciato mentre deposita il plico nel cortile. La sua identità, il movente e soprattutto l’intento dietro questo gesto restano al momento tutti da chiarire.
I Carabinieri della compagnia di Novi Ligure ora stanno vagliando ogni possibile scenario: dalla provocazione isolata alla minaccia mirata, fino all’ipotesi – per ora non confermata – di un messaggio intimidatorio.
Nel frattempo, la città si interroga. Il civico 72 di corso Cavallotti si trova in una zona residenziale tranquilla, non nuova a piccoli episodi di cronaca, ma mai teatro di situazioni tanto delicate. “Ci siamo svegliati con i lampeggianti sotto casa – racconta una residente –. Sembrava un film, e invece era tutto vero. Fa paura sapere che qualcuno può arrivare a tanto, qui dove viviamo tutti i giorni”.
Una volta terminato il brillamento e scongiurato il rischio esplosivo, i residenti hanno potuto fare ritorno nelle loro abitazioni. La tensione si è allentata, ma la paura resta. Chi ha lasciato quel pacco? E perché? Si è trattato di un gesto dimostrativo, o c’è qualcosa di più?
Le analisi sull’ordigno ora passano ai laboratori forensi. Sarà fondamentale accertare se ci fossero componenti effettivamente esplosivi, o se si trattasse di un finto ordigno costruito per creare allarme. Intanto, le indagini proseguono a ritmo serrato.
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