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Cronaca
13 Aprile 2025 - 09:55
Fumo denso, aromi esotici e… irregolarità. I Carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità (NAS) di Torino, insieme ai militari delle stazioni di Torino Monviso e San Salvario e al personale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM), hanno effettuato nei giorni scorsi un’operazione a tappeto negli shisha bar del capoluogo piemontese.
Il bilancio? 1,230 kg di melassa per narghilè sequestrata perché detenuta senza le necessarie autorizzazioni da parte dell’ADM. Due i titolari segnalati all’autorità amministrativa.
I controlli, disposti dal Comando Gruppo Tutela Salute di Milano, hanno interessato diversi locali in cui si fuma la shisha – o narghilè – pratica sempre più diffusa tra i giovani. I militari del NAS, con il supporto dell’ADM, hanno verificato la tracciabilità e la conformità dei prodotti impiegati: proprio la mancanza di autorizzazione ha fatto scattare il sequestro.
La melassa, per essere commercializzata o anche solo detenuta nei locali pubblici, deve rispettare precise norme sanitarie e fiscali. In caso contrario, scattano le sanzioni. Come accaduto in questo caso.
La melassa per narghilè è una miscela viscosa composta principalmente da zucchero, glicerina, aromi e, spesso, nicotina, usata per produrre il fumo aromatico nei narghilè. A differenza del tabacco classico, non si accende direttamente: viene riscaldata con carbone, e il vapore viene inalato attraverso l’acqua.
Apparentemente “esotica” e “più leggera”, la melassa può in realtà essere altrettanto, se non più pericolosa, del tabacco tradizionale. In particolare:
Rilascia monossido di carbonio e metalli pesanti durante la combustione del carbone.
Può contenere nicotina, anche quando non dichiarata esplicitamente.
L’inalazione di fumo aromatizzato può favorire l’abitudine al fumo anche tra i giovanissimi.
In Italia, per legge, è considerata un prodotto da fumo, soggetto alla normativa fiscale sui tabacchi lavorati. Deve essere autorizzata e tracciata dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Senza tali autorizzazioni, la detenzione e la vendita diventano illecite.
Gli shisha bar, sempre più diffusi nei quartieri multietnici ma anche nei contesti urbani alla moda, sono spesso punto d’incontro per giovani e studenti. Ma la normativa italiana è molto chiara: ogni sostanza destinata al consumo da inalazione deve rispettare gli standard di sicurezza e tracciabilità, al pari degli altri prodotti da fumo.
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