AGGIORNAMENTI
Cerca
Cronaca
11 Aprile 2025 - 12:44
Femminicidio Ilaria Sula, Mark Samson scrive dal carcere: “Non so cosa mi sia successo”. Svolta nelle indagini
Una lettera dal carcere, scritta con parole che pesano ma non convincono. È il nuovo capitolo del femminicidio di Ilaria Sula, la studentessa romana uccisa brutalmente il 26 marzo scorso. A scriverla è Mark Samson, 23 anni, ex fidanzato della vittima, in carcere a Regina Coeli con l’accusa di omicidio volontario aggravato. Nelle sue righe, rese pubbliche in esclusiva dal TG1, Samson tenta un gesto di pentimento, ma le sue parole non sono state accolte dalla famiglia della ragazza.
“Ogni giorno penso all’atroce delitto che ho commesso. Non cerco scusanti”, scrive Samson. Nella sua ricostruzione, l’origine della furia omicida è da cercare nel rifiuto di Ilaria, nella sua volontà di chiudere la relazione. “Non so cosa mi sia accaduto”, aggiunge, definendosi pronto a scontare la pena “senza chiedere sconti”.
Ma per i genitori di Ilaria, non è abbastanza. L’avvocato di famiglia, Giuseppe Sforza, ha definito la lettera “un atto autoreferenziale, non un gesto di vera consapevolezza”. “La famiglia non accetta queste scuse. Non possono esserci parole che compensino ciò che è stato fatto”, ha dichiarato il legale.
Intanto, le indagini si infittiscono. Un nuovo elemento è emerso sulla scena del crimine: una traccia di DNA maschile non riconducibile a Samson, che apre alla possibilità di una seconda presenza nell’abitazione dove Ilaria è stata trovata morta. Gli inquirenti stanno analizzando il profilo genetico, valutando se si tratti di un complice, un testimone o una contaminazione ambientale. Ma il dato c’è, ed è ora parte del fascicolo.
Il processo è ancora alle prime fasi, ma il caso si fa sempre più complesso. Le parole scritte dietro le sbarre da Samson non bastano a restituire Ilaria, giovane donna che aveva scelto di dire basta a una relazione soffocante, e per questo è stata uccisa. La sua storia si aggiunge alle tante – troppe – che raccontano una verità crudele: in Italia, una donna ogni tre giorni muore per mano di chi diceva di amarla.
Ora la giustizia ha un doppio compito: fare chiarezza su ogni dettaglio e riconoscere pienamente la gravità di un crimine che non può finire nel silenzio. Per Ilaria, e per tutte le vittime di una violenza che non si arresta.
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.