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Sette anni di attesa: il condominio ostaggio di un'auto abbandonata a Torino

Un'auto abbandonata blocca i lavori di un condominio a Torino, tra burocrazia e appelli inascoltati

Sette anni di attesa

Sette anni di attesa: il condominio ostaggio di un'auto abbandonata a Torino

A Torino, a due passi da via San Donato, si consuma una storia che sembra surreale ma è fin troppo reale per chi la vive ogni giorno. Al civico 27, un’intera comunità condominiale è ostaggio di un’auto abbandonata da sette anni: una Opel Corsa blu elettrico, ridotta a carcassa, è ferma nel cortile interno dal 2018, bloccando i lavori di ristrutturazione, dalla pavimentazione al rifacimento della fognatura.

Il veicolo è stato lasciato lì da un ex inquilino senegalese che, secondo gli atti, abbandonò l’appartamento senza saldare l’affitto, lasciandosi dietro una scia di oggetti personali dentro l’auto – occhiali da vista, un CD, lettere mai aperte – come frammenti di una vita svanita nel nulla. L’alloggio è stato poi pignorato, ma l’auto è rimasta, come una presenza fantasma che blocca il presente.

Condominio in ostaggio per 7 anni

La macchina burocratica si è impantanata su un dettaglio: per rimuovere il veicolo da area privata serve una raccomandata che attesti la ricezione da parte del proprietario. Peccato che il destinatario sia irreperibile da anni. Gian Luca Milani, amministratore del condominio, ha scritto al reparto sicurezza stradale della municipale già a maggio 2024. Da allora, silenzio.

Nel frattempo, l’auto perde liquidi, rischia di diventare una trappola sanitaria ed è stata persino usata in passato come rifugio da senza tetto o deposito di sostanze. “Abbiamo dovuto modificare i ponteggi per aggirarlaracconta Mariella Grisà, condomina esasperata – ma i lavori non possono procedere. Chiediamo al Comune che intervenga. Non è solo un problema estetico: è un problema di sicurezza”.

E mentre i residenti combattono contro l’invisibilità istituzionale, l’auto resta lì, simbolo assurdo di un sistema che si inceppa su se stesso. Le norme ci sono, ma non funzionano quando servono. E così, nel 2025, un rottame può ancora bloccare una comunità. Con buona pace del buon senso.

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